So che mi si criticherà. Si dirà che "porto peste", che penso troppo in negativo, addirittura che non voglio bene al Napoli. Ma qualcuno dovrà pur assumersi la responsabilità di dire le cose come stanno, a proposito del Napoli 2011-2012. Mercoledì abbiamo perso una partitaccia contro una squadra mediocre come il Chievo, e tutti giù a criticare Mazzarri (probabilmente l'allenatore più cazzuto della Serie A) per l'eccessivo turnover; ieri sera il mister ha fatto giocare praticamente la formazione tipo, e abbiamo fatto un'altra partitaccia. Molti dei nostri hanno dimostrato di essere spompati, o comunque non al meglio della forma. La soluzione, semmai, è più turnover, fatto più di frequente, magari non cambiando sette elementi tutti insieme, ma centellinando le energie di ciascun calciatore in forza al nostro organico in una rotazione continua. Il problema è che, se Hamsik e Lavezzi erano sottotono (leggermente il secondo, vistosamente il primo), i Santana e Pandev che li hanno sostituiti non hanno fatto vedere granchè. Quello che è emerso dalle ultime due partite è che le seconde linee tanto sbandierate non sono poi così valide.
Mentre addetti ai lavori e tifosi si entusiasmavano per la campagna acquisti io, che non mi sono mai sognato di fregiarmi del titolo di intenditore di calcio, applicavo dei semplici ragionamenti deduttivi. Il padre di una mia collega di università amava ripetere la frase "si 'a fatica era bbona 'a faceveno 'e prievete": se il lavoro fosse una bella cosa, i preti lavorerebbero. Ovvero: visto che faticare non è una cosa piacevole, chi può scansarsela lo fa volentieri. Il fatto che i preti non lavorino confuta automaticamente ogni argomento in favore della bontà del lavoro. Naturalmente non pensiamo alle poche persone che hanno la fortuna di fare qualcosa che amano per guadagnare, ma ai 9/10 dell'umanità. Applicando la stessa logica alla nostra campagna acquisti, possiamo dire che se Santana era buono la Fiorentina gli rinnovava il contratto; se Pandev era buono l'Inter, che aveva già perso Eto'o, non ce lo prestava; se Inler (ieri uno dei più deludenti) era costante nelle sue prestazioni l'Udinese lo vendeva per una cifra più alta a qualche grande club. Non voglio dire che quelli appena citati non siano dei buoni giocatori, ma semplicemente che sono stati presentati con troppi squilli di tromba. Allo stesso tempo va notato che non si è preso un laterale sinistro da alternare a Dossena (ieri sera in visibile affanno) nè un centravanti da area di rigore, che in una partita come quella di ieri forse sarebbe potuto tornare utile.
Il Napoli, in definitiva, è ancora quello dell'anno scorso, con gli stessi pregi e gli stessi limiti. Imbarazzante la sua mancanza di idee contro le difese schierate, e ormai mettiamoci in testa che chiunque venga a giocare al San Paolo farà, o almeno cercherà di fare, la partita che ha fatto ieri sera la Fiorentina. Martedì sera il Villareal cercherà di prendersi il suo onesto punticino, e rischiamo di assistere a un altro spettacolo frustrante e demoralizzante. Tutto questo per merito di questo signore qui, al quale auguro di morire presto e male:
Questo cazzaro maledetto ci ha propinato e continua a propinarci tante di quelle chiacchiere che sembra sempre Carnevale, ma non ha ancora investito un beato pene in questa squadra. Il fair play finanziario di cui tanto si riempie la bocca lui lo pratica da quando è arrivato, nel 2004, per il semplice motivo che Aurelio De Laurentiis non è un imprenditore, ma un bottegaio. Qualcuno mi ha fatto notare che la sua Filmauro non ha certo i fatturati dei grandi gruppi industriali che stanno dietro squadre come Inter, Milan e Juve. Perfetto. Allora dica chiaramente che il Napoli non ha, nè mai potrà avere, l'ambizione di vincere qualcosa. Se Aurelio De Laurentiis vuole che il Napoli vinca, deve trovare altri finanziatori, o più semplicemente andarsene e cedere il club. Venga qualche sceicco che fa un buco per terra ad ogni campagna acquisti, e ci regali finalmente la squadra che merita questa città. Il cazzaro torni a dedicarsi a tempo pieno ai filmacci orrendi che produce e smetta di prendere in giro gli sportivi napoletani. Sportivi che devono crescere, devono svegliarsi, diventare più esigenti e più diffidenti delle dichiarazioni del nostro untuoso aguzzino dalla testa impomatata. Oppure, se così preferiscono, continuino a illudersi a ogni vittoria di avere una grande squadra, per poi amareggiarsi la domenica successiva dopo aver perso con il Chievo o qualche altra squadretta di Carneadi. Io non ho posso, ho il fegato già troppo malandato.
Sarà stato l'alcol o il Napoli a ridurre così questo fegato?
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