lunedì 1 aprile 2013

Le radici della purezza

Homo sum, humani nihil a me alienum puto. Questa citazione del commediografo latino Terenzio vuol dire che, in qualità di essere umano (su, fatemela questa concessione), non reputo estraneo nulla di ciò che è umano. Riguarda i miei simili, dunque riguarda me. Il XIXsecolo ha prodotto ponderose dottrine politiche, che in Italia e nel resto dell'Europa Occidentale si sono contrapposte in modo durissimo, dividendo i popoli in base a elementi principalmente socio-economici, e dando luogo a ideologie abbastanza ben definite. Queste ideologie hanno dato luogo a sottoculture, e infine si sono trasformate, come era inevitabile che accadesse in una società esasperatamente mercantile, in segmenti di mercato. Le idee sono mercato, la politica è mercato. Tè, prendi questa T-shirt del Che, così tutti sapranno come la pensi.

La verità è che l'idea socialista, nelle sue diverse varianti, ha rappresentato il prodotto del fallimento del liberalesimo e della sua applicazione alla realtà economica, finanziaria e giuridica. La dottrina liberale ha prevalso, almeno per il momento, e la sua più grande vittoria è stata proprio ridurre la più grande idea rivoluzionaria della Storia a un "io la penso così". Quello che era uno strumento di lotta, per il cambiamento profondo della società e per arrivare a una soluzione di ciò che il secondo Ottocento ha unanimemente riconosciuto come "il problema sociale", è finito sugli scaffali di questa sorta di megastore ideologico, diventando una posizione.

La possibilità di modificare i rapporti di produzione non è neanche più presa in considerazione, cessa di essere un obiettivo. Come un pesce che, dopo milioni di anni passati a vivere nelle profondità oceaniche, perde la vista, la sinistra ha perso la profondità del suo sguardo. Si guarda le scarpe, un po' imbarazzata di fronte alle sfide che gli eventi le mettono davanti, ma si rifà fischiettando Bella ciao. "Con i fascisti mai! " laddove i fascisti sono i ragazzotti di Casa Pound, non il fascismo economico di matrice UE che la nostra classe politica, con marginali eccezioni, spalleggia dall'inizio della Seconda Repubblica. "Contro tutte le mafie!" tranne naturalmente il sistema di clan che vige nella sinistra radicale italiana, con le sue continue faide e insulti reciproci. Smettetela di guardarvi le scarpe, cari compagni, e vi accorgerete che mentre voi discettavate, pontificavate, tuonavate contro i peccatori ideologici, questo paese si muoveva. 

"Giammai con Grillo!" è il nuovo grido di battaglia. L'ordine è guardarsi le scarpe, compagni, non sia mai alziamo lo sguardo, qui c'è da mettersi a piangere. Nessuno ci apprezza, nessuno ci capisce, nessuno ci vota. Beh, ma se mentre la gente sale sui tetti o si dà fuoco tu pensi alla tua purezza rivoluzionaria, te lo meriti di restare solo. Dice quelli sono imprenditori, non ci riguardano. Bravo, complimenti. Una classe da sempre conservatrice comincia a star male, a lamentarsi, e noi che facciamo? Una beata mazza. Anzi, magari sorridiamo di meschina soddisfazione perchè il sciur padrun non ha più le bele braghe bianche. Mica ci mettiamo a ragionare sulle prospettive che ci apre questo terremoto socio-economico...

Lo ripeto, "humani nihil a me alienum puto". L'Uomo è sintesi degli uomini (e perdonatemi il maschile sessista, ma detta così è più efficace e diretta). Le idee sono mezzi per conseguire un fine, e il fine dovrebbe essere l'Uomo, non il trionfo di un punto di vista a beneficio della vanità intellettuale di Tizio o Caio. Non è revisionismo, è semplice buonsenso.

O forse avete ragione voi. Forse abbiamo perso, definitivamente, per sempre. Il capitalismo non è un sistema insostenibile, destinato a trasformarsi prima o tardi in qualcosa di diverso (come del resto tutti gli altri ordini socio-economici che lo hanno preceduto). Non c'è più niente da fare, ma è stato bello sognare. Restiamo qui, compagni, teniamoci per mano in questi giorni tristi. Al mio tre, tutti a guardarci le scarpe. E a ricordare le nostre radici. Quelle che ci terranno saldamente ancorati alla nostra posizione, qualsiasi cosa accada.

 

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