Cari amici, buonasera. Il lavoro dell'insegnante è faticoso e ingrato, sapete? Dopo nove mesi passati a combattere l'ignoranza, dopo nove mesi di travaglio, di fatica titanica, arriva un lungo trimestre di vuoto. Come una neo-mamma, l'insegnante a giugno si trova improvvisamente sgravato della sua prole di sapienza e saggezza, e non sa più come riempire le giornate. Può addirittura capitare, in un momento di scarsa lucidità, che apra uno dei mille link in cui si imbatte nelle sue peregrinazioni internautiche, in cui si parli della Corea del Nord. Ora, costui è saggio, come abbiamo detto poc'anzi, e dovrebbe sapere che quando nello stesso link coesistono le sequenze di lessemi "Corriere della Sera" e "Corea del Nord" si preannuncia una ricca insalata di nonsense. Eppure, preda del caldo estivo e della propria incapacità congenita di sottrarsi all'altui idiozia (come se non bastasse la sua), apre quel fatidico link.
Il post non si dilungherà sul contenuto demenziale dell'articolo. Ormai non ce ne dobbiamo stupire più, dopo la bufala sulla gente giustiziata con i cannoni antiaerei. Quello che vorrei fare è una considerazione sull'ossessione della nostra stampa per la Corea del Nord. E comincerei con una domanda: ma voi, cari lettori, ci vivete bene oggi in Italia? Credo che sia opportuno partire da qui, per comprendere tanto accanimento contro il paese asiatico. Sono del tutto irrilevanti il tenore di vita dei norcoreani, l'apertura della loro società o la brutalità della loro polizia; quando i giornalai italiani parlano di loro, in realtà stanno parlando di noi.
E allora vi rinnovo la domanda: voi, in questo paese, ci state bene? Può essere che alcuni di voi rientrino nella sterminata schiera di disoccupati o sottoccupati che aumenta continuamente e non sembra destinata a diminuire; forse qualcuno fra voi avrà ricevuto una cartella esattoriale da quella associazione a delinquere che si chiama Equitalia, o magari vi vedete ogni mese mangiare una parte considerevole dello stipendio dal padrone di casa, a causa di affitti ormai spesso esorbitanti rispetto a salari sempre più modesti. Perché tanti, tantissimi italiani, oggi stanno male. Pinocchio si è visto strappato al paese dei balocchi e sta cominciando a rimostrare contro Lucignolo, mentre Mangiafuoco gli propone contratti a tempo determinato che non gli permettono neanche di coprire il costo mensile delle sigarette. E allora? E allora bisogna mettergli paura.
Sì, è vero, siamo in una fase di stagnazione economica, è dura, ma bisogna mantenersi ottimisti e soprattutto continuare a credere nella nostra classe dirigente e nelle sue ricette provatamente fallimentari, perché altrimenti... perché altrimenti finisci a vivere in un paese in cui si nasce prigionieri e ti torturano senza motivo, se ti fai una risata ti mettono al muro e ti giustiziano a cannonate, se fai un pirito non ne parliamo proprio. Molto peggio dell'Italia, dovrete convenire con me, in cui se ti torturano, se ti sparano addosso, se ti tolgono la casa, il lavoro, la dignità, il futuro, cè sempre un motivo. Qui non ci sono dittatori arbitrari con improbabili tagli di capelli. Basta imparare, qui da noi, a non mettersi dalla parte sbagliata del plotone di esecuzione. Perché altrimenti...
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