domenica 24 marzo 2013

La politica è una cosa seria



Cari lettori del Bradipo, buonasera. Avete fatto una buona domenica? Avete trascorso qualche ora serena, senza gli svarioni difensivi del Napoli e l'isterismo di Morgan De Sanctis? E allora, adesso che siete belli appaciati e tranquilli, ci pensa Bradipo vostro a farvi salire la pressione sanguigna. Come? Parlandovi di politica. 

Come sapete, a meno che non abbiate vissuto gli ultimi mesi in Patagonia o nel Circolo Polare Artico, alle ultime politiche c'è stata un'importante affermazione del Movimento 5 Stelle. Che cos'è il M5S? A mio modestissimo parere, qualcosa che tutti si fregiano di aver compreso, ma del quale molti non hanno capito niente, e pochi qualcosa. Nessuno, compresi loro, i "grillini", ne ha catturato l'essenza e le potenzialità fino in fondo. Il M5S è come la teoria delle stringhe: se credi di averlo capito, probabilmente non lo hai capito.

Quello che io credo di aver compreso, di questo ciclone che ha fatto irruzione sulla scena politica italiana, è che non può essere valutato in base agli stessi criteri che si usano per i partiti. Perché? Perché non è un partito, e guai se dovesse diventarlo. Ma, sempre per quanto posso capirne io, questo non accadrà. Le modalità della genesi di questo movimento, e il modo in cui è diretto, gli impediscono di evolversi in quel senso.

E veniamo così al punto. Molti, moltissimi italiani, non riescono a pensare alla politica, se non nei termini in cui è sempre stata fatta nell'Italia repubblicana. Avendo una mentalità essenzialmente conservatrice, al di là delle ormai sempre più vacue differenze fra destra e sinistra (fatta eccezione per quelle più radicali, ormai esigue sul piano numerico), queste persone vedono il M5S come una sorta di intruso, un po' come lo zappatore della famosa sceneggiata che arriva alla festa che si tiene a casa del figlio e si mette a ballare senza chiedere permesso. 

Una frase ricorre, nelle discussioni che mi capita di avere da qualche settimana a questa parte con amici e parenti: quella che ho scelto come titolo del post. Naturalmente, si tratta di un concetto mutuato dal  discorso sviluppato attraverso i mass media per conto e a beneficio del PD, dalla cui sopravvivenza dipendono grossi interessi, all'interno del territorio nazionale e oltre. Ma il fatto che i mezzi di comunicazione ci stiano martellando ossessivamente con questo tipo di messaggio non giustifica l'incapacità o - peggio - la riluttanza a riconoscere una verità lampante: la politica, in questo paese, non è mai stata una cosa seria. La politica in questo paese è stata latrocinio, consociativismo, nepotismo, corporativismo, miope compromesso sulle spalle delle generazioni future. Quando la politica ha abbandonato il ruolo di volgare teatrino, è stato per mettere le bombe nelle banche, nelle piazze, sui treni, nelle stazioni ferroviarie; per reprimere il dissenso, per criminalizzarlo, per spaventare il ceto medio allo scopo di immobilizzarlo come la nostra democrazia parlamentare. 

Quando io sento dire che Beppe Grillo è fascista, o che i "grillini" sono irresponsabili e impreparati al compito che li aspetta, penso a quello che li ha preceduti, e mi viene da ridere. Penso a come hanno ridotto questo paese, e il riso si fa un po' più amaro, pensando alla cultura, all'intelligenza che abbiamo prodotto, e a come un popolo ricco di eccellenze e comunque vivo è stato ridotto a un vivaio di semi-infermi politicamente corretti e pavidi.

Forse, perdonatemi la provocazione, quello che volete dire non è che la politica è una cosa seria, ma piuttosto che la politica è qualcosa che non ci riguarda. Che preferite continuare a essere governati da chi questo paese sa come farlo funzionare così come è, piuttosto che rischiare di sfasciare quello che non va (ed è tanto) e ricostruirlo da capo. Voi non volete ammetterlo, non lo ammetterete mai, ma avete paura del M5S non perché sia fascista, impreparato, amorfo e via discorrendo; ne avete paura perché è rivoluzionario, nel senso più oggettivo, meno ideologicamente connotato, del termine. Io sono d'accordo con voi. Intendiamoci, con quello che dite, non con quello che sospetto pensiate. La politica è una cosa seria, è vero. Per questo non possiamo lasciare che continuino a gestirla dei teatranti. Cali il sipario, e luce in sala.

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