Sono passati pochi giorni dal voto, e le analisi politiche si affastellano come fascicoli in un tribunale. Siccome, più il vostro Bradipo va avanti, più scopre di essere fesso in termini assoluti, ma relativamente al resto della specie forse mica tanto, vi vorrebbe donare anche lui qualche suo pensiero. Lo farà nella forma che gli è più congeniale: cercherà di affabularvi. Sa bene quanto i Wu Ming abbiano catilinescamente abusato della vostra pazienza, e non vuole addure ulteriori lutti agli Achei.
Ordunque, il risultato elettorale ci ha fornito due dati immediatamente percepibili. Uno è la vittoria del M5S, che alla sua prima apparizione alle politiche raccoglie un voto su quattro alla Camera e appena meno al Senato; l'altro è l'aumento dell'astensionismo. Questi sono in effetti i due maggiori partiti. PDL e PD, messi insieme, rappresentano una minoranza degli Italiani. Ovvero: il bipolarismo, la democrazia dell'alternanza, ha fatto fetecchia, e questa volta probabilmente in modo definitivo. Partiamo da questo aspetto.
In cosa è consistito il bipolarismo italiano? Nella contrapposizione fra un centro-destra conservatore post-democristiano e filofascista, e un centro-sinistra neoliberista che si andava progressivamente allontanando dalla difesa degli interessi del lavoro dipendente, per avvicinarsi alla (cosiddetta) borghesia intellettuale e ai redditi spurii, ovvero ai tantissimi lavoratori dipendenti che, risparmiando risparmiando, si erano comprati BOT, quartini e quant'altro. Riuscite a pensare a qualcosa di più efficace per neutralizzare la dialettica destra-sinistra a cui eravamo abituati nella Prima Repubblica? Io no. Il messaggio lanciato da entrambi gli schieramenti ai loro elettori era sostanzialmente identico: "Voi che ci votate siete belli e bravi, tutti i nostri problemi li creano quegli altri." Lo slogan del PD è un perfetto esempio di questo atteggiamento: "L'Italia giusta".
In realtà, dietro il paternalismo "anticomunista" berlusconiano e l'autocelebrazione diessina, e poi piddina, di una presunta superiorità culturale e morale, c'erano ben altri interessi. La vecchia dialettica destra-sinistra, ovvero quella fra gli interessi del capitale e gli interessi del lavoro, era stata sostituita dallo scontro senza quartiere fra piccoli imprenditori e commercianti da un lato, e grande capitale dall'altro, con il suo appoggio più o meno incondizionato all'UE. Riconoscere quest'ovvietà, che il fenomeno leghista ci ha sbattuto sotto gli occhi, è doveroso. Pensate anche solo alla vertenza delle quote latte. Parlo della Lega perchè, con i suoi aspetti folkloristici, ha colpito maggiormente l'immaginario degli italiani di sinistra, attirandone comprensibilmente gli sfottò. Ma liquidarla come un'orda di barbari rumorosi e ridicoli è stato un errore: i movimenti di massa, qualsiasi colorazione assumano, e qualsiasi segmento della società rappresentino, vanno capiti.
Cosa è successo negli ultimi anni? Che la trippa per i gatti ha cominciato a scarseggiare. Lascio ad altri l'analisi sulle cause di una crisi che è mondiale, ma che senza dubbio in Europa (specie in quella meridionale) ha assunto proporzioni spaventose. Ha colpito i piccoli imprenditori e commercianti, ha colpito i redditi spurii, ha colpito il lavoro dipendente. Il PD, ormai trincerato in un antiberlusconismo non meno stantio e fuori luogo dell'anticomunismo del Cavaliere, ha appoggiato quello che oggettivamente è stato un putsch, sebbene portato avanti all'interno delle istituzioni parlamentari. Si è schierato con un governo di gente che veniva da Marte, e sapeva che presto ci sarebbe tornata. In una situazione socio-economica come quella attuale, se Monti si fosse presentato in televisione con un bambino in braccio e l'avesse gettato in pasto ai leoni, avrebbe generato minore indignazione e risentimento dell'IMU sulla prima casa. Dunque, il vecchio rattuso Berlusconi è sempre meno credibile (in termini assoluti ha perso oltre il 40% rispetto alle ultime politiche), il PD del sostegno incondizionato a Monti peggio che andar di notte. Si resta a casa, o si vota Grillo.
E la sinistra radicale? Finita. Kaput. Inevitabilmente. Occupando posizioni residuali, spaccandosi in tanti rivoli, da un operaismo che purtroppo è ormai anacronistico (gli operai li stanno facendo estinguere a base di licenziamenti e delocalizzazioni, e molti ormai non votano a sinistra) a un legalitarismo che non ci azzecca, come direbbe uno dei trombati di questa tornata elettorale. Una Miss Havisham aggrappata al passato, rancorosa, senza più slancio vitale. E queste elezioni l'hanno bruciata.
Da dove si ricomincia? Dall'aprire le finestre al nuovo sole. Uscire da una stanza rimasta sempre uguale negli anni, uscire dalle trincee. Andare in mezzo alla strada, toccare le femmine. Smettere di serrare gli occhi come bambini davanti a tutto ciò che non è rosso, e capire come portare i propri contenuti in spazi che hanno aperto altri. Oppure restare a casa, raccogliere quello che le fiamme hanno risparmiato dell'inutile velo nuziale di Miss Havisham, e attendere che la prossima vampata di una realtà non compresa bruci anche noi.
Io sto con Miss Havisham.
RispondiElimina...grandissimo Troisi, "...ma fa 'nculo, tu e mammina!" eheheh
RispondiEliminaIn questo periodo il "vaffanculo" è d'obbligo :-)
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