lunedì 20 gennaio 2014

Dire messa

Cari adepti, seguaci e acerrimi detrattori, buondì. Quella che vedete sopra è una scena di una delle migliori sitcom mai realizzate in lingua inglese: Father Ted. Abbiamo già fatto riferimento a questo gioiellino del light entertaiment. Alcuni pensano che le sitcom siano prodotti culturali di bassa lega. Sono, grosso modo, le stesse persone che disprezzano qualsiasi manifestazione dello spirito popolare quale è qui ed oggi, e vanno in visibilio per la taranta. Ebbè, fatevi un giro del Salento, e trovatemi una, dico una carusa con la taranta in corpo, che invoca l'aiuto di Santu Paulu di Galatina e si dimena come una selvaggia. La taranta è bella,  affascinante, è parte del nostro patrimonio culturale e come tale va conservata, ma è legata a un mondo che non esiste più. Oggi "popolare" è ciò che si rivolge tanto ai fruttivendoli quanto agli impiegati di banca. E i prodotti di quello spirito possono essere buoni o cattivi, ma in base alla qualità vanno giudicati. Chiudamo la parentesi.

In questo particolare episodio, dal titolo Speed 3, l'ingenuo Dougal, ovvero il sacerdote tontolone di cui vi ho già parlato, decide di provare la carriera di autista del milk float, il furgoncino usato per distribuire il latte. Il precedente autista, licenziato per colpa dello stesso Dougal e del suo collega Ted, piazza una bomba sul veicolo. Una volta che Dougal superi una certa velocità, la bomba sarà innescata; quando scenderà sotto quella velocità, esploderà. Avvertito da Ted del pericolo, un terrorizzato Dougal schiaccia l'acceleratore a tavoletta per mantenersi sopra la fatidica, vertiginosa velocità di quattro miglia all'ora, in attesa che qualcuno trovi una soluzione al problema. Ted chiama altri due preti di sua conoscenza, pensando forse che tre cervelli ragionano meglio di uno. Purtroppo per Dougal, quando i tre sacerdoti si incontrano, non fanno altro che prendere tè, raccontarsi aneddoti e divagare. L'unica iniziativa che riescono a prendere è quella di caricare un altare su un trattore e affiancare il furgoncino di Dougal per dire messa, e chiedere così a dio di salvare Dougal, ovvero di fare esattamente quello che dovrebbero sforzarsi di fare loro.  


L'aiuto dell'onnipotente, ahimé, non arriva. Ted torna a casa con gli altri due preti, e si ricomincia come prima. Il genio che aveva prodotto la brillante idea della messa suggerisce di celebrarne un'altra, al che Ted gli fa presente che la prima non ha sortito il minimo effetto, se non quello di perdere del tempo prezioso. Bisogna fare qualcosa di pratico. Il suo interlocutore non si dà per vinto. Insiste nella sua proposta, fino a farsi scappare un "Oh God, I love saying Mass!" che nella circostanza suona particolarmente ridicolo, ma che è la chiave per capire tanto il suo atteggiamento quanto il successo di Father Ted: in un periodo in cui l'Irlanda cominciava a cambiare, grazie alla tanto celebrata Celtic Tiger, la Chiesa appariva come un'istituzione superata e inutile. Graham Linehan e Arthur Matthews, autori del programma, sono stati i primi ad avere il coraggio di metterla alla berlina in un prodotto culturale rivolto a un vasto pubblico. Quella Chiesa che aveva gestito un potere enorme e parassitario nella bella Isola di Smeraldo, e che continuava ad avere tanta influenza che gli autori furono costretti a farsi produrre la serie da una casa di produzione inglese, per un canale televisivo inglese.

Il nostro paese oggi si trova in un guaio serio quasi quanto quello in cui è finito il povero Dougal. Se vogliamo salvarlo, dobbiamo fare qualcosa di pratico. Non possiamo perdere tempo, non possiamo metterci a rimembrare i bei vecchi tempi mentre fumiamo la pipa, e soprattutto non possiamo insistere a dire messa. Come osserva Ted, c'è un momento per dire messa, e un momento per agire. E questo, cari amici del Bradipo, è il momento di agire.

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