Cari amici, anche oggi dovrò cedere la parola all'amico Rigoberto, che ormai avete tutti imparato a conoscere. Non posso esimermi dal farlo. Appena appreso della vittoria di Hugo Chavez nelle consultazioni elettorali venezuelane, questo giovane ma già eminente intellettuale è scoppiato in un pianto a dirotto, che gli ha contorto i tratti di un volto già non particolarmente attraente, e ne ha trasformato la voce in qualcosa di inquietantemente simile al raglio di un ciuchino, come accadde al mendace burattino che certamente non avrà mancato di allietare qualche ora della vostra infanzia, così come della mia. Perdonate cotanta ipotassi, ma sono ancora scosso dagli istanti trascorsi a consolarlo, accarezzandogli paternamente il capo ovoidale e spelacchiato, mentre lui ripeteva "non è giusto, non è democratico!" e sferrava pugni di virile e colta frustrazione sulla mia scrivania. Dunque, rinuncerò a dirvi la mia su questo evento di considerevole importanza, sebbene non ne nego che mi piacerebbe, e offro ancora una volta questo umile spazio al mio afflitto amico.
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Buongiorno, cari lettori del Bradipo, sono Rigoberto Saviani. Approfitto ancora una volta della pazienza del mio amico Pier Paolo Palermo, che stimo e apprezzo, sebbene le sue opinioni siano quasi sempre diverse dalle mie e pertanto, come certamente avrete già intuito, sbagliate. Non credo necessiti di alcun tipo di dimostrazione la mia superiorità culturale, morale, intellettuale e perfino estetica sul titolare di questo spazio virtuale, che dunque ringrazio, come qualsiasi persona di buona educazione, ma che si renderà perfettamente conto di quanto la mia presenza dia lustro e spessore a un blog altrimenti non degno neanche di uno sguardo, detto con sincerità. D'alta parte non tutti sono versati come me nelle Arti del Trivio e del Quadrivio, non tutti hanno la mia intelligenza, la mia sagacia, la mia profondità, e il mio rapporto sempre dialettico e problematico con lo spelling.
Ma veniamo al punto. Perchè vi scrivo, quest'oggi? Avrete letto, se appartenete all'area ideologica dell'odio e della pedofagia come il mio amico Bradipo, della vittoria elettorale del perfido dittatore venezuelano Chavez, nelle elezioni che lo contrapponevano al democratico e liberale Capriles. Questa, rendetevene conto, è una sciagura. Ora ci aspettano altri sei anni di nazionalizzazioni, espropri, ostilità all'investimento straniero, al progresso e alla prosperità che le multinazionali (Dio le protegga!) hanno sempre portato in Sudamerica. E cosa farà il Venezuela, paese povero le cui uniche risorse sono le banane, la canna da zucchero e qualche pozzanghera sparsa di petrolio qua e là, senza l'opera civilizzatrice del capitale occidentale? Ma perchè ci respingete così, amici venezuelani? Voi sudamericani siete incorregibili. Vi abbiamo portato Gesù Cristo, e ci avete costretto a usare la garrota per farvelo accettare; vi abbiamo portato il mercato, che detto francamente a Gesù Cristo non se lo vede proprio, e voi votate una panoplia di dittatori brutti, sporchi e cattivi. Mi pare evidente che non siete pronti per autodeterminarvi.
Certo, immagino che mi si potrebbero muovere delle obiezioni. Ad esempio, mi si potrebbe dire che, se un presidente è stato eletto e riconfermato in varie occasioni, fra elezioni e referendum, non può essere definito un dittatore. Che errore madornale sarebbe accettare un'idea del genere! La dittatura è qualcosa di più subdolo, si nasconde fra le pieghe di un discorso che pretende di arrivare nelle catapecchie di lamiera, di prendere per mano i figli della miseria e dire loro "Questo è il tuo paese, compatriota". Ma vi rendete conto del pericolo insito in una simile frase??? Va bene parlare di uguaglianza, di lotta alla povertà, all'analfabetismo, alla marginalità, ma con moderazione, diosanto! Che cosa c'entrano questi diseredati con il benessere che la democrazia ha distribuito e distribuisce a piene mani a chi sa coglierne le opportunità? Vogliamo farli entrare nel salotto buono, con i loro stracci e la loro puzza di favela? Ma ce l'avete un'idea di come funziona il capitalismo????? Chi mi priva del mio sacro diritto liberalborghese di prosperare a scapito di qualcun altro è un dittatore, punto e basta. Ne sono certo, abbiamo già affrontato la questione al bar insieme a Scalfari, davanti a un Martini. Poi è arrivato Ferrara, si è dichiarato d'accordo e ha finito tutte le noccioline, in base al principio (sul quale Eugenio ed io abbiamo subito concordato): "a ciascuno secondo la sua ingordigia". E se io, Scalfari e Ferrara siamo stati in perfetta sintonia sul tema, voi stronzi ignoranti farete meglio a cambiare idea, o non sarete mai invitati a un aperitivo da qualcuno che sia anche solo un po' meno stronzo e insignificante di voi.
Che cos'è la democrazia? Semplice, è una medicina, una sorta di pozione che trasforma Mr. Hyde nel dottor Jekyll. Tutti questi popoli sottosviluppati e ignoranti, in America Latina come altrove, non devono fare altro che prenderla, e come d'incanto spariranno i loro problemi: la miseria, la disuguaglianza, l'ingerenza di altre potenze nelle politiche interne dei loro stati, l'inquinamento e il dissesto ambientale prodotto da uno sfruttamento scriteriato delle risorse, e tutti quegli altri problemi che non mi va di citare perchè in definitiva non me ne frega niente. Basta che prendano la medicina, e tutte queste brutte cose spariranno. Ma come è venuto in mente a quel maledetto autocrata di andare a prendere gente che non era neanche iscritta all'anagrafe, recuperarla alla cittadinanza, e portarla alle urne? Le loro bidonville non erano nemmeno segnate sulle mappe topografiche, e lui che fa? Va a svegliare il can che dorme? Vedete perchè ce l'ho con lui? Mr Hyde, come il suo nome fa intendere a chi parla un ottimo inglese come me (me lo ha detto Joe Pistone!), va tenuto nascosto. Chi lo porta allo scoperto, chi lo porta a votare è uno scellerato. Chi lo mette faccia a faccia con il dott. Jekyll condanna quest'ultimo a sparire. Ecco perchè Chavez è un dittatore. Brutto lestofante, ridammi Mr Hyde, affinchè io possa continuare a essere un rispettabile e benestante medico che beve Martini e sgranocchia noccioline con i suoi edotti colleghi, mentre l'altra faccia della medaglia, quella opaca e coperta di sporco e ruggine, vive di stenti in un quartiere che non compare neanche sulle mappe!
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