E ieri sera abbiamo esagerato con la birra. Non poteva essere altrimenti, la vittoria va festeggiata, specie quando la vita è un susseguirsi di sconfitte. Quando l'amico pessimista mazzarriano preconizza sventure al vedere Insigne e Hamsik in campo, solo perchè hanno fatto un'annata deludente quanto un paio di zizze a pellecchia tirate fuori da un wonderbra. O uomo di poca fede, non hai ancora capito che Rafa resuscita i morti? E se il buon Fernandez si muove nella linea difensiva come un bambino con la sindrome da deficit di attenzione e iperattività, regalando un gol a un vivace Vargas, poco male: in panchina c'è un belga più eplosivo del grisù che vuole il gol molto più intensamente di quanto un ricorsista Anief vuole la cattedra. 3-1 e quinta Coppa Italia per il Napoli, la prima conquistata da Don Rafael. Veni, vidi, vici.
Ma siccome esiste una regola cosmica che recita così: "Tu non avrai tregua. Noi, gli sciemi, padroni e demiurghi dell'Universo, troveremo il modo di intossicarti ogni momento di gioia", alla soddisfazione e al godimento viscerale per il coronamento della più bella idea di calcio mai portata a Napoli da un allenatore si è sovrapposto il disappunto per l'ennesima constatazione di un amaro destino.
Tardo pomeriggio. Sono davanti al PC in cerca di aggiornamenti sulla situazione ucraina, quando mi imbatto nella notizia del ferimento di un tifoso napoletano. Raggiunto al petto da un colpo di arma da fuoco, sarebbe grave. Avevo appena terminato di bestemmiare l'Unità per il grottesco travisamento del massacro di Odessa. Sono stato costretto a ricominciare subito. L'idea stessa che ci siano persone in questo paese che aspettano un evento sportivo per percuotersi con o lanciarsi oggetti contundenti mi porta a conclusioni scoraggianti sul futuro che ci attende tutti. Non è che mi voglio mettere a fare il pippone sulla violenza, ma diciamo che si possono trovare motivi migliori per tirarsi coltellate, come dimostra una nutrita produzione musicale e drammatica napoletana. Mah, meno male che Higuain ha recuperato, mi dico.
Arriva l'ora convenuta per il match, e sono insieme ai soliti amici di pallone, davanti al televisore. Si gioca, non si gioca...non si capisce. Il nostro capitano va a conferire con alcuni esponenti della tifoseria. Alcuni dirigenti e poliziotti confabulano coprendosi la bocca come è ormai di prammatica (staranno svelando il segreto di Ustica o i mandanti di Piazza Fontana?). In realtà stanno concordando la verità ufficiale sulla sparatoria di qualche ora prima: si tratta di un episodio che non ha niente a che vedere con il calcio. La notizia viene prontamente diffusa, e in breve si raggiunge un accordo con i capi della tifoseria partenopea: si gioca, ma senza tifo azzurro. Siccome si tratta degli ultrà del Napoli, il tifoso che dà l'ok per cominciare è subito identificato come "Genny la carogna", legato ad ambienti malavitosi. Forse qualcuno dimentica un derby romano di qualche anno fa, o una sfida fra la nostra nazionale e la Serbia, in cui si verificarono situazioni analoghe, senza che l'intero sistema mediatico nazionale sentisse il bisogno di tirare in ballo la banda della Magliana e le Tigri di Arkan. La camorra, si sa, vende. Accattateve a Genny 'a carogna. Vabbè, perlomeno si gioca.
Ma prima che si possa finalmente guardare un po' di benedetto calcio, ci dobbiamo sorbire l'inno cantato da una sciacquabicchieri che mi dicono gli amici essere una cantante. Io dico "guarda, non è possibile, questa c'ha la stessa voce di Memmo Carotenuto!" E invece è proprio una cantante, ha vinto Amici. Frateeelliii, d'Italiaaa!!! La partita si gioca, vinciamo noi, l'arbitraggio una volta tanto è ottimo. L'uomo che ormai io amo ai limiti dell'omosessualità e idolatro ai limiti del teismo solleva la Coppa. Attimi di gioia, coadiuvata da un flusso continuo e costante di birra rigorosamente italiana.
Mi sveglio, stamattina, con un po' di mal di testa. Ho paura ad accendere il PC. Ho paura, perchè so di essere circondato, so che questa massoneria potente e numerosa ha in pugno il paese. Quale massoneria? Quella dei succitati sciemi. Genny la carogna ha più copertura della nostra vittoria, il tifoso ferito resta grave ma passa in secondo piano. Io resto in pigiama, e scrivo queste poche righe. Fratelli d'talia, l'Italia s'è desta. Chissà se l'hanno svegliata i colpi di pistola o tutte le stronzate che ci fidiamo di dire.
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