martedì 1 marzo 2016

Guai ai vinti!

Una volta esisteva una chiara differenza fra Destra e Sinistra. Al di là di ogni possibilità di confusione o di convergenza sul piano teorico, c'era un elemento che le distingueva immediatamente nel discorso quotidiano, informale, non accademico. Si trattava di un aspetto "sentimentale", sebbene indubbiamente collegato a una Weltanschauung precisa e strutturata: la Sinistra aveva pietà dei vinti. 
Quel signore che getta la spada sulla bilancia, facendola ulteriormente abboccare a danno dei poveri Romani, è Brenno. Nel 390 a.C. assediò l'Urbe, riducendone la popolazione allo stremo delle forze, fino a che non fu raggiunto un accordo per il pagamento di un tributo aureo da parte dei nostri antenati. Secondo le fonti romane, la bilancia con cui fu pesato l'oro da consegnare a Brenno era stata truccata dai Galli. Alle italiche proteste, il baffuto duce ribattè compiendo il suddetto gesto e pronunciando la frase riprodotta nel fumetto, e che io ho scelto come titolo di questo post.
Dov'è la ragione di Brenno? Nella forza. Nel mondo antico, il forte ha ragione e il debole ha torto. Ciò che distingue il debole dal forte, in quel momento storico, è il valore militare. In altre parole, chi ha il vigore e l'abilità necessarie per annichilire le ragioni dell'altro trionfa. Se sia giusto o meno questo principio lo lascio giudicare a voi, o augusti lettori.
Che differenza passa fra il mondo di Brenno e Furio Camillo e il nostro? Ecco, quando ci spostiamo dal passato al presente abbiamo subito un evidente vantaggio: la disponibilità di fonti dirette. Andate a fare un giro nei quartieri della vostra città abitati dagli immigrati, dalla "classe meno abbiente",  da chi oggi è assediato da parte di una forza al cospetto della quale le truppe di Brenno fanno sorridere. Poi accendete la televisione o leggete un giornale. Ecco, basta tanto a capire chi sono i forti oggi, e su cosa si fonda il loro diritto. Un diritto declinato in svariate forme, ma sempre riconducibile all'archetipo di tutti i diritti borghesi, cioè quello alla proprietà dei mezzi di produzione. Di tutti  i mezzi di produzione. Anche un utero, un ventre, sono mezzi di produzione. Guai ai vinti, che per sopravvivere all'assedio dell'altrui diritto sono costretti a gettare finanche la propria carne su una bilancia che insulta la giustizia quanto la pietà.

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