lunedì 20 agosto 2012

Non basta...


Basta, non ce la faccio più! Siamo giunti al limiti della mia sopportazione!
No, cari amici, non parlo del caldo. Quello, seppure feroce e spietato, lo tengo a bada con il semplice ausilio di un ventilatore. Quello che ha colmato la misura è la quantità di scempiaggini che si dicono e scrivono sull'operato del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.

Se seguite questo blog, saprete che l'ho sostenuto durante la sua campagna elettorale, e immediatamente dopo. Mi piaceva il suo stile, perchè mi faceva sperare in una rottura rispetto all'orientamento delle amministrazioni comunali Bassolino e Jervolino. Oggi, a più di un anno dall'insediamento di Giggino, devo dire che mi ero sbagliato. La rottura non c'è stata.Ci troviamo di fronte a un altro furbacchione, abile utente di strumenti mediatici e illusionista paragonabile, udite udite, al mai abbastanza vituperato cazzaro di Castelvolturno, Aurelio De Laurentiis.

I primi sospetti sul conto dell'ex-magistrato furono ingenerati lo scorso autunno dalla discutibile decisione di far fuori Raphael Rossi per agevolare le magagne del vicesindaco Sodano. Il problema del lavoro è drammatico in questa città, ma è umilissima opinione di chi scrive che non vada risolto tramite il solito vecchio clientelismo. Il politico che "sistema" i suoi amici e parenti, a prescindere dalla loro adeguatezza o meno al ruolo che dovranno svolgere, non rende un buon servizio alla collettività.

E va bene, direte voi, la politica è fatta anche di compromessi. Solo che a me sfugge, sarò tardo di comprendonio, ma proprio mi sfugge che beneficio tragga la città nel suo complesso da certi compromessi. E soprattutto, mi sfugge in che modo Napoli possa diventare una città migliore in cui vivere tramite una serie di interventi di facciata, nella totale assenza di un progetto organico. Non vedo grande differenza, ahimè, fra la chiusura di P.zza Plebiscito operata da Bassolino e il Lungomare Liberato sbandierato da Giggino come una grande vittoria sulle orde del male. Non mi risulta che vi fossero guarnigioni di lanzichenecchi di stanza a via Partenope, nè che il bellissimo Castel dell'Ovo fosse stato occupato dall'ennesimo invasore venuto dal mare. Non guido l'automobile, l'ho sempre trovata un fastidio da gestire piuttosto che una comodità; eppure non mi scaglio con il fervore di un ayatollah nei confronti di chi si serve di questo mezzo di trasporto.Certo, sarebbe bella una Napoli senza macchine, ma solo se il trasporto pubblico supplisse efficacemente alla loro assenza. Per il momento, credo possiamo essere tutti d'accordo su questo punto, siamo ancora lontani.

Ma il consenso non si conquista con i fatti. Eh, no. In una società che si abboffa di reality e si va a vedere i concerti di bellimbusti e pupe lanciati da Amici e dal Grande Fratello, la comunicazione è tutto. E allora eccolo, il nostro bel sindaco fustacchione, a fare il bagno nel grottescamente inquinato mare di Via Caracciolo, nell'occhio di decine di macchine fotografiche. A quando una trebbiatura del grano?

Uomo di spettacolo, il nostro primo cittadino, proprio come il succitato cazzaro, che quest'anno ha venduto Lavezzi prendendo Gamberini e Behrami. E ci sono deficienti che continuano a parlare di scudetto al Napoli. Ebbene, rendetevi conto che lo scudetto al Napoli è probabile quanto la rinascita economica di questa città grazie al turismo. Insomma, detto in parole povere, questi due furbacchioni fanno 10 e ti fanno credere di aver fatto 100.

Come fanno a riuscirci? E veniamo  alla triste conclusione del mio ragionamento: perché siamo un popolo sconfitto, stanco e rassegnato alla mediocrità. Tutti gli italiani lo sono, e i napoletani in particolar modo. Sì, l'anno scorso in campionato non siamo andati benissimo, ma del resto nel 2004 eravamo in serie C... La città continua a essere invivibile? Certo, ma lo è sempre stata, no? Almeno adesso non ci sono più le milizie di Ferdinando d'Aragona a Via Caracciolo... 

Sapete che vi dico? A me non basta. Dovete fare di più. Voglio guardarmi le partite di una squadra che lotta per lo scudetto, in una città invasa dai turisti come le formiche hanno invaso la mia cucina in questi giorni. Voglio andare allo stadio con i mezzi pubblici a guardare il Napoli giocarsi una semifinale di Champion's League contro una squadra la cui tifoseria  non abbia subito accoltellamenti. Voglio andare a lavorare, la mattina, nella mia città, sentendo il profumo del gelsomino e non quello del percolato. E, tornando a casa dopo una giornata di proficua attività, pensare a quanto sono fortunato a essere nato a Napoli.

Nessun commento:

Posta un commento