sabato 20 aprile 2013

Una telenovela tutta italiana

Cari amici vicini e lontani, buonasera. Dopo la breve parentesi felice in cui ci siamo occupati del giardino del vicino - che in questo caso è indubbiamente più verde del nostro - torniamo a parlare delle vicende di casa nostra. Trovo che sia ironico che, mentre in Venezuela si fa la storia, noi facciamo le telenovelas. Bersani e Alfano non avranno la bellezza e la grazia femminile di Grecia Colmenares, ma il loro amore impossibile, immortalato in quel tenero abbraccio che tutti abbiamo visto, sta appassionando non poco gli Italiani. 

Quando avremo finalmente un presidente? Questo è quello che si chiedono milioni di spettatori trepidanti di fronte al teleschermo, fra un colpo di scena e l'altro. Dopo aver bruciato già diversi candidati, pare ormai certo che la scelta convergerà su Napolitano. Se qualcuno, anagraficamente troppo giovane per ricordare gli anni Settanta, si fosse chiesto perchè in questo paese tanti giovani abbiano impugnato le armi e scelto la strada della violenza, adesso ha un'ottima opportunità per farsene un'idea. ATTENZIONE, non sto dicendo che bisogna imitarli, sto semplicemente constatando come la politica parlamentare in questo paese sia assolutamente incapace di esprimere un grammo di REALE democrazia, al di là della farsa delle primarie e di qualche altro specchietto per allodole. 

Che cosa succede? Succede che in Italia abbiamo un sistema politico bipolare, imperfetto ma nondimeno concepito come tale. E la cosiddetta "democrazia dell'alternanza" funziona finché esistono due poli contrapposti ma sostanzialmente non alternativi l'uno all'altro. Sono vent'anni, per chi non se ne fosse accorto, che le nostre riforme strutturali non le fanno questi quattro burattini senza midollo e senza cuore, ma think tank che agiscono nell'ombra, e che nessuno ha mai eletto. Il ciclone M5S ha messo in pericolo il funzionamento della nostra "democrazia", e quello che è in atto non è che un tetativo di disinnescare il pericolo costituito da questo intruso. In tal senso, è FONDAMENTALE avere un Presidente della Repubblica condiviso. Chi auspicava che il PD lo scegliesse unilateralmente non ha capito niente, perdonatemi l'arroganza. 

Perchè Napolitano? Perchè è la scelta più logica, più sicura, per CONSERVARE l'esistente. Quello a cui stiamo assistendo è il funerale del Partito Democratico, probabilmente, ma non solo; è il funerale della puerile illusione di poter avere democrazia dopo "la fine della storia". Se accettiamo quell'assioma, dobbiamo accettare il LORO concetto della politica come prodotto di consumo, e toglierci dalla testa qualsiasi velleità di partecipare alla costruzione del nostro futuro. Se invece vogliamo essere cittadini, e non CONSUMATORI DI NARRAZIONI FAVOLISTICHE, dobbiamo prendere atto del fatto che la politica si fa, non si delega agli altri.

E adesso vi lascio alla prossima puntata di Amore senza confini, quella in cui Pedro Luis Izquierdo e Angel Derecho si riconciliano, e il simpatico nonno Jorge benedice la loro unione solo apparentemente incestuosa.

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