domenica 21 aprile 2013

Il panaro che non caleranno mai


Cari amici elettori del PD, questo post è per voi. Siccome vi credo per la maggior parte in buona fede, vi voglio dare la mia interpretazione di come vi hanno fregati. Alcuni continueranno imperterriti ad additare il M5S come responsabile del penoso epilogo della farsa quirinale, ma altri forse avranno la duttilità di guardare oltre le rappresentazioni mediatiche, in un paese in cui i mass media sono il cane da guardia non già della democrazia, ma dello status quo.

E qual è lo status quo, nell'Italia di oggi? L'esistenza di due forze opposte e contrarie, che si annullino a vicenda. Bipolarismo, democrazia dell'alternanza, bipartitismo, chiamatelo come volete; è uno dei metodi più efficaci e collaudati per disinnescare la democrazia. Chi ha perso tempo a studiare il greco antico, come me, sa che etimologicamente la parola "democrazia" vuol dire "potere", non "governo", del popolo. "Kratos" è la forza, il potere, corrisponde a un concetto politico-militare, non giuridico. Parlare di "democrazia formale" è assurdo, è una contraddizione in termini. Democrazia, se vogliamo andare alle radici del concetto, è quello stato di cose in cui il popolo comanda. E capirete bene, qualsiasi possa essere la vostra visione di una società perfetta, che in un mondo di enormi sperequazioni economiche e rapporti di produzione vergognosamente asimmetrici, una democrazia così intesa è semplicemente una minaccia.

Voi volete contare. Giusto, giustissimo. Volete farlo attraverso il voto. Giusto anche questo, a mio modo di vedere, ma solo se si tiene conto di un fattore decisivo: la politica, quella borghese (perdonatemi il termine), è essenzialmente fabula. Il principio di rappresentanza è una bella favola liberale, un inganno che funziona finché il ceto medio ha la pancia piena, dandogli l'impressione di non prosperare sulla miseria di classi sociali e aree geografiche più deboli. Perchè la ricchezza della quale ci arriva qualche tiepido raggio, come una a una pianta la luce solare, si produce creando dislivelli economici, e dunque di potere. In primavera e in estate abbiamo assorbito tanto calore, e oggi che è arrivato l'autunno è quel calore accumulato che ci consente di sopravvivere. Ma prima o poi finisce, e molti, a giudicare dal risultato elettorale e dal modo in cui è stata accolta la rielezione di Napolitano, se ne sono già accorti.

Cosa fa, in una società di dislivelli, in una società costruita in senso verticale, chi ha bisogno di qualcosa che deve necessariamente venire dai piani alti? Chiede di scendere il panaro, perchè sono secoli che funziona così. Chiamala democrazia, chiamalo feudalesimo, chiamalo Impero, la sostanza è quella. Solo che questa volta il panaro non ve lo possono scendere, perchè non c'è niente da metterci dentro. Posso immaginare quanto vi ripugni il concetto, ma a questo punto direi che sarebbe veramente il caso di cominciare a mettere in discussione il sistema del panaro. E non credo proprio che si possa impostare un simile discorso con gli inquilini dei piani alti.

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