giovedì 10 settembre 2015

La dittatura di Mario Merola

Ultimamente ho avuto modo di riflettere su una delle principali ragioni per cui questo paese è finito nel cesso, forse la principale in assoluto. Sì, ho riflettuto. Adesso fatevi bene i vostri conti, e se continuate a leggere non potrete cetro dire che non ve la siete cercata. Un po' di tempo fa scrissi un post intitolato La dittatura dell'opinione, in cui criticavo la tendenza di una certa sinistra (l'unica, purtroppo, ad essere numericamente rilevante in Italia) a trattare i punti di vista come prodotti di consumo. Personalmente credo che i punti di vista siano tutti legittimi, fino al momento in cui non si dimostrano errati. A quel punto qualsiasi essere che ambisca a definirsi dotato di moralità ha il preciso dovere di abbandonare il proprio punto di vista e aderire a quello che gli si è dimostrato più valido, fino a quando non ne emerga un terzo che risulti più valido dei due precedenti. E così via, fino a che la specie umana non si sarà levata dalla faccia lo scuorno di millenni di imbarazzanti quanto perniciose sviste.
 
E questo fa, senza il minimo problema, chiunque si renda conto che le idee non sono qualcosa che si debba possedere. E questo deve fare, nel modo più assoluto e tassativo, chiunque dica di volere un mondo più giusto. Perchè su questo pianeta, amici miei, non c'è posto per tutti. La tolleranza è un valore finchè è reciproca. Ma chi fonda la propria esistenza, come individuo o come gruppo, sulla distruzione di quella altrui non può e non deve essere tollerato. Urge una dittatura di Mario Merola, non è più procrastinabile l'avvento di un Regno del Terrore della mana smerza, che proceda a paccariare l'errore, l'inganno, il sopruso, per stabilire il lecito e l'illecito. Perchè dietro le opinioni ci sono montagne di arbitrio, di violenza, di asservimento.
 
Non so quanto possiamo resistere senza un Mario Merola collettivo che aggredisca con blasfemo furore l'idiozia dei nostri mezzi di informazione, che scaraventi per aria il bau-bau che si è fatto di Matteo Salvini, additando alle insipide genti ciò che nasconde quella buffa sagoma, ovvero un ordine mondiale che non so dire se sia più iniquo o pericoloso. Siamo persi senza questo omaccione rozzo, ignorante, incapace di raffinate analisi ma capacissimo di vedere la ragione e il torto nella vita vissuta. E avete voglia a deriderlo per i congiuntivi che sbaglia e gli eccessi di modulazione nella sua tecnica canora: lui ha ragione e voi avete torto.

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