martedì 6 settembre 2011

La catena della sodomia


Cari lettori, bentornati sulla mia umile rubrica. Come sono andate le vacanze? Vi siete divertiti? Vi siete rilassati? Avete pucciato il savoiardo baffone nel dolce cappuccino dell'amore terreno?
Spero di trovarvi in ottima salute, perchè ho intenzione, con l'arrivo del nuovo anno lavorativo/accademico, di riprendere ad ammorbarvi l'anima con rinnovato vigore.

L'argomento che vorrei affrontare con voi oggi è succintamente e, spero, efficacemente esposto nel titolo. Tranquilli, non mi sogno neanche lontanamente di trattare argomenti scabrosi: sono un puritano con licenza di bere, e quando bevo mi trasformo in una sorta di Mr Hyde, un vittoriano malvagio e dissoluto, ma la cui malvagità e dissolutezza sono definite proprio dal sistema di valori che egli, contraddicendolo in modo così lampante, in effetti finisce per validare. Mi sto arravogliando mani e piedi; volevo solo dire che il sesso, nella sua forma terrena, vile e tridimensionale, non è materia che mi si addica. La catena di cui sopra è una semplice metafa di un sistema ben consolidato che vige in questo paese, una specie di scaricabarile del nocumento, il cui principio si può così enunciare: "se subisci un danno da chicchessia, proverai a rifarti su una o più persone a caso; e così via, fino all'ultimo, tapino anello della catena."
Passiamo ora dall'enunciazione di un principio generale al caso particolare di cui voglio parlarvi.

Nei giorni scorsi ho notato una sensibile diminuzione nella velocità della mia connessione. Poichè quest'ultima è del tipo wireless, sono giunto alla conclusione che probabilmente sono vittima di leechers, che sfruttano parte della mia banda per navigare gratis. Dopo un iniziale fastidio di fronte all'impossibilità di guardare un cacchio di video su Youtube senza perdere un quarto d'ora per caricarlo prima, ho riflettuto su un dettaglio che complicava di parecchio l'aspetto morale della vicenda: anch'io sono stato un leecher! Sì, quando al mare, provvisto di apposita chiavetta, sognavo già di passare quelle tre o quattro ore giornaliere su Facebook che non mi avrebbero fatto sentire la mancanza di casa; salvo poi realizzare che la chiavetta avrei potuto benissimo trasformarla in un sex toy, per quello che serviva...
E allora, lo confesso, mi agganciai alla rete wireless di qualche ignaro villeggiante, e lo vampirizzai come oggi vengo vampirizzato. Chi la fa l'aspetti. L'Universo trova sempre il modo di esercitare la giustizia cosmica. Ma, dico io, non sarebbe bello vivere in un paese in cui nessuno andasse in culo a nessuno, se non in un contesto ludo/erotico, e fra adulti rigorosamente consenzienti? Perchè, cari Tim, Vodafone et alii, non producete delle chiavette che siano effettivamente atte allo scopo della cyber-navigazione, di modo che nessuno debba attaccarsi alla connessione altrui come gli scugnizzi d'antan si attaccavano al proverbiale tram?

Passare dalla mutua sodomia al mutuo soccorso: un obiettivo concreto per il nuovo millennio.

 Pëtr Kropotkin, un celebre sostenitore del principio del mutuo soccorso. 
Non si conosce invece la sua posizione sulla mutua sodomia.

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