lunedì 12 settembre 2011

We are such stuff as dreams are made on...

Carissimi amici dei Quaderni del Bradipo, gioite ed esultate! Gaudium magnum! Dopo un'esistenza largamente insignificante e intollerabilmente ordinaria, finalmente mi è capitato qualcosa di eccezionale.
Quando ieri intorno alla mezzanotte, dopo la solita serata casalinga passata davanti a Facebook, Youtube e Windows Media Player, mi sono messo a letto per godere del meritato riposo dello sfaccendato (non far niente stanca tantissimo), non avrei mai pensato che la nottata mi avrebbe portato cotanta visione. Amici, lettori, concittadini, prestatemi orecchio! Chi mi è venuto in sogno è stato nientepopodimenoche William Shakespeare!


Il Bardo dell'Avon, ormai inquilino del condominio di coloro che tutto vedono e tutto sanno,  mi ha detto innanzitutto che Bin Laden non è morto, ma vive con Elvis, Bob Marley e Moana Pozzi su un isolotto del Pacifico; ha poi profetizzato la sanguinosa sconfitta di Silvio Berlusconi ad opera di un discendente della stirpe di Lancillotto ("tre volte il freddo acciaio/in quel borioso petto affonderà"), e infine ha voluto premiare il mio studio dei suoi sonetti con un'opera inedita, che Egli stesso mi ha dettato, e che ho trascritto fedelmente non appena sveglio. Ve lo dono così, in lingua originale, lasciando eventualmente a più alti ingegni  il compito di tradurlo.

My love is like the sullen, sturdy oak
that groweth, unattended, in the wild:
out of its limbs acorns aplenty broke
even though from thy heart I was exil'd.

Its roots have all the nourishment they need
though thy fair hand may stroke a different bark.
It was enough for thee to plant a seed
for it to sprout, beneath skies cold and dark.

Think not on it, when love's gay duties call
thy fulsome frame to fanciful delights;
though gnarled with age and weather I'll stand tall
and wait out all the needed days and nights.

But for thy love, no more than wood I be;
come to me, if you would, or fell this tree.


Ora vi lascio, e chiamo immediatamente la Oxford University Press: questa perla non potrà certamente mancare dalla loro prossima antologia della letteratura inglese!

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