venerdì 14 ottobre 2011

Non si trova mai un lanzichenecco, quando serve...




Nel 1527 l'imperatore del Sacro Romano Impero, Carlo V d'Asburgo, scende su Roma alla testa di un esercito di lanzichenecchi e la saccheggia. Chi erano i lanzichenecchi? Secondo Wikipedia: 

"I lanzichenecchi erano dei soldati mercenari di fanteria provenienti dalle regioni del Sacro Romano Impero, che combatterono tra la fine del XV e la fine del XVII secolo." 

E così continua l'enciclopedia libera (che ci auguriamo rimanga online in secula seculorum): 

"Il termine deriva dal tedesco Landsknecht, cioè servo della regione (Land = terra, patria + Knecht = servitore), non era raro infatti che, con l'indebolirsi dei legami di servitù feudale tipico del periodo rinascimentale gli appartenenti a quell'umile ceto sociale tentassero la fortuna aggregandosi in compagnie mercenarie, sperando di arricchirsi con la rapina e il saccheggio."

In breve, immaginate uno Scilipoti più aitante e avvezzo all'uso dell'arma bianca, fategli indossare un buffo costume dai colori sgarcianti, e otterrete un lanzichenecco. Questi opportunisti del genocidio sono stati l'ago della bilancia su molti campi di battaglia europei nel periodo rinascimentale e nella prima Età Moderna. Al soldo di un sovrano spregiudicato e ambizioso hanno devastato la Città Eterna, vi hanno seminato la peste ed altri ameni morbi, l'hanno spogliata dei suoi tesori e l'hanno infine abbandonata dopo circa un anno di scorribande e ineffabili violenze. E poi un'assenza inspiegabile durata quasi cinquecento anni. 

Cari lanzichenecchi, non so dove voi siate in questo momento, nè cosa stiate facendo. Forse sorseggiate gustose birre al frumento nei biergarten di Monaco, o accompagnate i vostri figli in uno degli asili nido pubblici e assolutamente gratuiti di Berlino. Forse, in questa epoca di pacatezza e distacco, vi siete imborghesiti. Ma ricordatevi della vostra storia, ve ne prego. Oggi come allora, l'Italia è la pattumiera morale d'Europa. Allora metteste in fuga il laido pontefice Clemente VII, con la vostra baldanza e il vostro spirito da Giamburrasca luterani e molestamente ubriachi. Fate altrettanto con Silvio Berlusconi. Come potete constatare, è la Divina Provvidenza che ve lo chiede. Noi da soli non riusciamo a liberarcene. Ogni volta che sembra stia per cadere, si compra i voti di qualche disgraziato, proprio come li comprò il papa Borgia al conclave che lo vide ascendere al soglio di Pietro. Non è forse questa una forma di simonia? Cosa devo dirvi ancora, per convincervi a scendere una seconda volta su quella città blasfema e invisa al Signore?

Affinchè non disperdiate le vostre energie convergendo su obiettivi di scarso rilievo, vi fornisco anche indicazioni precise. Ecco dove si nascondono i vostri e i nostri nemici:


Visualizzazione ingrandita della mappa

E adesso, corpo di mille bombarde, andate a prenderli, e fateli a pezzi. Roma delenda est!

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