domenica 25 novembre 2012

Ma che ce frega, ma che ce 'mporta...


 ...di queste primarie. Cari lettori del Bradipo, questa volta dovrete avere un po' di pazienza nei miei confronti. Se la mia scrittura ha di solito, almeno in minima parte, le virtù della chiarezza espositiva e della fluidità, stavolta aspettatevi un pacciugo ripugnante, per citare gli indimenticati Paolino Paperino Band. Proverò a spiegare, in modo inevitabilmente disorganico e confuso, per quale motivo questa consultazione elettorale interna al PD mi lascia del tutto indifferente. Per raggiungere tale scopo, dovrò affrontare - e mi scuso anticipatamente per il modo sommario e inadeguato in cui lo farò - vari temi, e chiarire una serie di equivoci che potrebbero sorgere per via delle mille distorsioni del linguaggio e del discorso politico partorite dall'egemonia culturale di una classe sulle altre, vieppiù (e dico vieppiù) quando esssa è tanto schiacciante e subdola.

Cominciamo subito col dire che io mi sento un moderato. Dice, come Tabacci? No, non come Tabacci. Moderazione vuol dire barcamenarsi fra due estremi. Oggi viviamo in un mondo che di moderato non ha niente. Il modello neo-liberista è la negazione della moderazione. Se qualcuno vuole fare il moderato, deve cominciare dal mettere in discussione quel modello, e di conseguenza l'unione monetaria europea, che ne è figlia. Deve ricominciare a parlare non dico di socialismo, ma almeno di socialdemocrazia. Ecco, la socialdemocrazia è moderata; la passiva accettazione del capitalismo selvaggio, con l'aggiunta di qualche pista ciclabile, no.

Adesso, avendo letto l'ultimo capoverso, uno potrebbe concludere che io sono un socialdemocratico. Beh, proprio socialdemocratico...no - diremo, parafrasando il megadirettore di fantozziana memoria. Il problema della socialdemocrazia è perfettamente descritto dal megadirettore stesso: "Bisognerebbe che per ogni problema nuovo tutti gli uomini di buona volontà cominciassero a incontrarsi senza violenze in una serie di civili e democratiche riunioni, fino a che non saremo tutti d'accordo". Come fa notare lo sfortunato ragioniere, così ci vorranno almeno mille anni; al che lo scaltro interlocutore ribatte che lui può aspettare. Insomma, il modello socialdemocratico è una dei tanti travestimenti che storicamente il capitalismo ha indossato, per sopravvivere e prosperare. Tamponare problemi che tu stesso hai creato ha un che di schizofrenico, non vi pare?

Eppure sarebbe un inizio. Uscire dall'Euro (e se crolla, sticazzi), tornare alla lira e alla sovranità monetaria, reintrodurre la scala mobile e l'equo canone, iniziare politiche di integrazione commerciale e politica fra gli stati dell'Europa Meridionale, tutti colpiti dalle politiche di macelleria sociale della UE. Questo sarebbe moderato. Dire alla culona (sì, CULONA, perchè a un certo punto si deve scendere a questo livello) che con i nostri BOT la Deutsche Bank si può pulire il culo (o pulire quello di Angela, se ce la fa), perchè facciamo default, secondo l'antica logica del ci hai messo l'acqua e nun te pagamo. Glielo dai a tua sorella, l'Euro. 

Ma tutto questo non è in discussione. E vi ho spiegato che sono un moderato, che verso una società degna del volume delle nostre scatole craniche ci possiamo andare anche a piccoli passi, ma ci dobbiamo incamminare. Che me ne frega di far sposare gli omosessuali, se io stesso non credo nel matrimonio, ma vorrei invece pari diritti per le coppie di fatto? Che me ne frega delle quote rosa, quando sono convinto che la donna sia esattamente pari all'uomo sotto il profilo intellettivo, e credo che metterle a disposizione corsie preferenziali finisca per negare quell'uguaglianza? Preoccupiamoci piuttosto di eliminare le discriminazioni che esistono nei loro confronti sul posto di lavoro, o del fatto che spesso non vengono nemmeno assunte, perchè poi se restano incinte non possono venire a lavorare. La corruzione? Discorso lunghissimo. In breve: costruiamo un'Italia in cui non sia necessaria e strutturale, e rientrerà nei parametri di qualsiasi altro paese sviluppato. 

E, dulcis in fundo, per quale motivo dovrei scegliere fra una serie di personaggi che non hanno denunciato l'assoluta illegittimità dell'attuale governo, instaurato con una specie di colpo di stato soft e sostenuto da un sistema mediatico ormai sudamericano (e lo dico senza offesa per l'America Latina, che è oggi la parte migliore del mondo)? Quando si tornerà a parlare di politica, guardate, io sono disposto a votare pure alle primarie del PDL. Però si deve parlare di politica. Di togliere i soldi a Tizio per darli a Caio. Di uno Stato che decide, promuove, proibisce, finanzia, incentiva e disincentiva. Quello sì che riguarderebbe tutti. Queste primarie no. Queste primarie sono una gara fra osti senza scrupoli per venderci la loro mercanzia; e non importa chi sceglierete: il vino è tutto annacquato.

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