domenica 12 maggio 2013

L'idea bella che non balla


Era un po' che non scrivevo, vittima di un percorso formativo che mi sta impegnando più o meno come i soccorritori di Alfredino Rampi; e con le stesse possibilità di successo, probabilmente. La scuola italiana non può essere salvata, quasi certamente. Ma io pretendo che mi dia da vivere, perchè se Gasparri ha l'auto blu a me non si può negare uno stipendio, perbacco.

Dunque, facciamo il punto della situazione. I due attori principali della farsa a cui si fa riferimento come alla "democrazia italiana" si sono messi d'accordo, stipulando un patto maledetto di mutuo soccorso. La situazione è grave, signori, c'è bisogno di unità. Sulla scena di una politica che da anni si occupava solo di falsi problemi o di questioni etiche senza ricadute economiche e sociali, è sopraggiunta una forza altra, estranea rispetto a quel bipolarismo costruito con tanta fatica e tanto amore da gente del calibro di Massimo D'Alema. Una forza che, piaccia o no agli esteti della politica, si è messa a parlare di problemi concreti, di lavoro e di soldi. Questo è del tutto inaccettabile per l'agenda che i media hanno attribuito a Monti, ma che in realtà è condivisa, o comunque non messa in discussione, dai due maggiori partiti.

Da qui, non da altro, nasce l'avversione quasi universalmente condivisa a Grillo e al M5S. La politica deve essere inerte. L'equilibrio che si era creato a livello parlamentare e mediatico si fondava proprio su questo assioma. Una forza che - per dirne una - manda i suoi parlamentari a Chiomonte a solidarizzare con il Movimento No Tav, che si schiera in questo modo netto, rompe l'incantesimo.

Ma allora come possono reagire i fautori di quella politica dell'inerzia, che si fa da parte e lascia che a governare siano di fatto le istituzioni finanziarie sovranazionali (salvo poi ratificarne i diktat)? Come possono isolare questi pazzi che vorrebbero rimettere la cittadinanza al centro dei processi decisionali? Attaccandoli da un punto di vista estetico

E qua si apre un vero e proprio orizzonte. Se fossi più colto e intelligente, e se la mia ipotina di otto anni non mi stesse dando la morte per avere l'uso del PC, mi dilungherei. Basti dire che, in una società che preferisce l'avere all'essere, come vi confermerà il buon Fromm, l'idea bella è più allettante dell'idea corretta. E allora Grillo è brutto e cattivo perchè non vuole dare lo ius soli ai figli degli immigrati. Non si riflette sul fatto che la solidarietà, valore fondamentale e irrinunciabile, ha un costo, nè sulla geografia dell'Europa, che fa di noi la sua porta d'accesso per l'intera Africa, nè sulla sconfortante debolezza strutturale della nostra economia e delle nostre istituzioni. E' bello pensare di poter accogliere tutti, di avere una società multietnica in cui tanti colori e tante lingue convivano in piena armonia. La storia dei fenomeni di immigrazione, purtroppo, ci dice che non è così. E che coloro che risentono maggiormente degli scompensi causati da flussi migratori massicci, e dunque difficili da assimilare, sono proprio gli immigrati. Così è stato in Francia e in Gran Bretagna, in epoche più opulente di questa, figuriamoci nell'Italia di oggi.

Questa idea, ovvero l'idea che i flussi migratori vadano in qualche modo regolati, è brutta. Eppure si è affermata in tutti i paesi del mondo, senza esclusioni. Quello dello ius soli è un problema serio e complesso, e va discusso senza pregiudiziali ideologiche. Perchè sarebbe bello se il mondo si potesse cambiare con la bellezza delle idee, ma purtroppo non è così. Il mondo lo cambiano le idee che trovano corrispondenza nella realtà, che la riescono a modificare a partire dalla sua conoscenza, attivando quelle forze che attendono di essere liberate per esprimersi. E perdonate la bestia in gabbia se qualche volta non cinguetta come un passerotto, ma infila un vaffanculo dopo l'altro e non fa caso alle più belle e nobili parole.

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