sabato 28 gennaio 2017

Il monopolio della forza


Ebbene, è arrivato il fine settimana. Dal momento che il cane mozzica lo stracciato, il tempo fa schifo e io ho tutta la scatola cranica indolenzita per via della sinusite. Viene così sventato, per l'ennesima volta, il pericolo che io possa godermi questi due giorni senza fanciulletti posseduti dal Maligno. Essendo costretto da un tasso di umidità del 4675% a restare a casa, scriverò.

Avrete letto della legge approvata recentemente in Russia (per ora solo da una delle due Camere), che "legalizzerebbe" la violenza domestica. Naturalmente si tratta dell'ultimo di una lunghissima serie di attacchi a un paese considerato nemico dalle elite europee e nordamericane, per motivi che ovviamente non hanno niente a che vedere con quei quattro valori di cartapesta che ci siamo ridotti a coltivare. La verità è che i Russi possono anche trovare una cura definitiva per il cancro, azzerare la disoccupazione e far crescere la palma da datteri in Siberia, saranno sempre cattivi. Ma non è di questo che voglio parlare, bensì del modo in cui la notizia è stata travisata.

Andando sul sito della BBC ci rendiamo conto che questa legge, in effetti, ne corregge una precedente  che era piuttosto severa contro gli autori di violenze in famiglia. Il nuovo quadro normativo prevederebbe pene lievi per coloro che non causano danni fisici, a patto che non siano recidivi. Come possiamo vedere, siamo ben lontani da un semaforo verde offerto ai violenti. Sebbene la notizia sia stata prontamente associata al problema della violenza sulle donne, che come sappiamo bene fa tanta audience, a ben vedere questo aspetto c'entra poco e niente. Gli uomini che picchiano le loro donne lo fanno "per bene": i danni li fanno, eccome. Qui c'è un'altra cosa in ballo, e cioè il classico ceffone dato a un figlio o a una figlia quando passano il limite.

E nemmeno mi voglio addentrare nel discorso sulla validità del metodo mazza e panella, sul quale ognuno ha la sua idea e se la terrà. Il punto è come, dietro una patina di tolleranza e libertà, si nasconda il potere più dittatoriale e spietato che il mondo abbia mai conosciuto: quello del capitale. I bambini devono crescere liberi, senza costrizioni. Certo, perchè la pubblicità, la pressione dei pari (già belli indottrinati dai sacerdoti del consumo sfrenato) e il gran carrozzone dei mezzi di comunicazione non applicheranno su di loro nessun condizionamento, per carità. Non si permettano, mamma e  papà, di frapporsi tra questo colorato, simpatico totalitarismo e i loro figli. Gli unici che possono dare mazzate alla cecata sono i detentori del vero, unico potere che sopravvive in questa era petalosa: quello di guidare un gregge di imbecilli consenzienti alla fine della propria umanità.

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