lunedì 10 settembre 2012

Il guscio


"Eh, che vuol fare dottore, i soliti pensieri..." Così si rivolgeva Michele Mirabella a un medico in servizio presso quel posto dove va "la gente normale", in Ricomincio da tre. E siccome la "gente normale" ogni tanto ... capisci a mme...ma che ffà, abballa? No, si interroga, elucubra, si pone domande che non hanno facili risposte. Sia ben chiaro, fin quanto la vita non mi darà queste risposte, ponendo fine a una post-adolescenza che ormai potrebbe anche avere la decenza di finire, io sarò imprigionato non già in una godibile e garbata commedia, bensì in un insopportabilmente melenso film di Muccino, come uno Stefano Accorsi qualsiasi. E capirete bene che a quel punto c'è veramente poco da ridere. Fatemi uscire da questo incubo, per amor di dio. Fatemi uscire, o perlomeno insegnatemi a recitare.

Insegnatemi, ché io sono predisposto a imparare. La conoscenza è potere. Senza conoscenza non c'è azione, o quanto meno non può esserci azione mirata, consapevole, e dunque efficace. Ma è vero anche il contrario: spesso non si impara senza esporsi in prima persona a questa o quella lezione. Insomma, è tutto difficile, faticoso e complicato. Per quello tante volte uno dice "sai che c'è? Adesso me ne resto nel mio bel guscio, e chi s'è visto s'è visto". Il familiare e rassicurante aspetto della nostra stanzetta. Il tanfo della deboscia, che ci avviluppa come un bozzolo e tiene alla larga la spaventosa prospettiva dell'investimento emotivo. Perchè è chiaro, quello che esce dall'uovo è un pulcino indifeso e incapace di badare a se stesso. E se ti scamazzano? No, non dare retta. Stattene dentro il guscio, almeno lì sei relativamente al sicuro.

Ebbè, io evidentemente dovrei proprio andarci, in mezzo alla "gente normale". Evidentemente sono pazzo, se non riconosco il valore del guscio, tanto universalmente apprezzato. Dio, Saviano, Grillo, il Tg della 7, il libero mercato: in tutto siete capaci di riporre la vostra fiducia, pur di non ammettere che la libertà è una necessità ineluttabile, a meno che non vogliate rimanere in uno stato fetale. E la libertà vuol dire che nessuno vi prende per mano e vi porta a fare la pipì. Che dite? Avete paura di farvela sulle scarpe? E va bene, allora papà vi prende e vi mette seduti sul water. E non scendete fin quando non lo dice lui. E vivrete di quello che vi viene somministrato. Come la famosa casalinga di Voghera, che si è fatta incanalare dalla vita in un matrimonio che non aveva la benché minima ragion d'essere con un uomo che ne ha ancora di meno, e vive voyeuristicamente storie d'amore per giunta banali guardando la soap opera o la telenovela. Magari, mentre il marito ormai grassoccio e stempiato circuisce la segretaria, che lo fa fare perchè così fan tutte. E allora la casalinga stringe il telecomando (anche quello racchiuso nel suo guscio) quando Fernando, il figlio ribelle del perfido latifondista Don Pablo, travolge con un bacio la bella Florencia, figlia del campesino che aveva osato sfidare il padrone ma aveva pagato questo affronto con la vita. Si emoziona, le scorre anche la lacrimuccia, quella che non si è mai azzardata a versare per se stessa.

La casalinga è perfettamente contenta di avere Fernando e Florencia, perchè certo una storia d'amore come la loro non capita mica nella realtà... Nella realtà a una sciampista di Voghera con il diploma magistrale le va di culo se riesce a sposare un piccolo imprenditore che porta a casa i soldi tutti i mesi, e l'estate le fa fare la crociera del Mediterraneo. Poi certo non puoi pretendere che ti baci come il personaggio di una telenovela, e un giorno ti potrebbe anche capitare che ti lascia perchè ha trovato una con vent'anni di meno e un corpo ancora non devastato da decenni di abuso emotivo e alcolico. E allora che fai? Prendi l'assegno di mantenimento e te lo metti in tasca, che altro vuoi fare? A quel punto è tardi, per venire fuori dal guscio.

Ve lo ricordate Frogger? Se la risposta è no, siete ggiovani e tendenzialmente mi fate schifo. Bene, immaginate il pulcino, al posto della rana. Un pulcino appena venuto fuori dall'uovo, che deve attraversare la strada. Potrebbe essere schiacciato da uno dei tanti veicoli che transitano, tutti a diverse velocità; potrebbe riuscire ad arrivare dall'altra parte. Dipende dal giocatore, dalla sua abilità, dalla sua pazienza, dalla sua applicazione. C'è chi completa il quadro in pochi secondi, e chi ha uno stile di gioco più cauto. L'importante è giocare, perchè una partita a Frogger sarà sempre meglio di una telenovela. E perchè dovete sapere che alla fine dell'ultimo quadro, quando il pulcino è ormai diventato un gallo da combattimento, dall'altra parte c'è il perfido Don Pablo: se lo uccidi vinci una vita migliore per i campesinos, Fernando, Florencia e la casalinga di Voghera. E pure per te.


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