domenica 2 febbraio 2014

L'Italia giusta

Cari amici del letargico mammifero, ho capito tutto. Ho capito perchè, da quando ho dichiarato al mondo (leggi Facebook) di aver votato per il M5S, non mi fanno più stare un pomeriggio quieto. Voi pensate che io scherzi quando mi dichiaro fesso; e invece no. Vi sto esortando, senza offesa per nessuno, a prendere atto della vostra insignificanza, proprio come ho fatto io. Potete aver letto tutti i libri che volete, potete avere due lauree, potete avere un quoziente intellettivo stellare; tutto ciò è assolutamente ininfluente ai fini della vostra fessaggine. Siete fessi perchè le vostre vite sono in balia di personaggi che vanno dal mediocre al losco, passando per il diabolicamente machiavellico. Perchè, come nel famoso sonetto del Belli, li soprani possono vendervi a tanto al mazzo. E se vi impiccano, non vi strapazzano. Perchè se a un certo punto una combriccola di questi illuminati governanti decide che il vostro potere d'acquisto (per quanto scarso) deve diminuire a vantaggio delle elite economiche e finanziarie che dettano la loro agenda, il vostro potere d'acquisto diminuisce. E la profondità, la complessità, la dottrina che sciorinate nelle vostre ineccepibili (forse...) analisi non altera di una virgola la vostra subalternità.

Oserei dire, a questo punto, che magari io sono addirittura un po' meno fesso, nel momento in cui prendo atto di tutto ciò. E, una volta presone atto, concludo (ma correggetemi se sbaglio) che solo l'unione d'intenti, la compattezza, la visione d'insieme, può salvare i fessi dal loro destino di sudditi inconsapevoli. E qui scatta, nel mio cervellino atrofico e raggrinzito come una prugna secca della California, una riflessione. Se un fesso come me è arrivato a questa conclusione; se circa nove milioni di fessi hanno realizzato di essere sudditi, e si sono in qualche modo ribellati a quella condizione, è mai possibile che li soprani der monno vecchio restino a guardare? Mentre masse di scontenti si rendono protagonisti di una vera e propria fuga cognitiva, possiamo pensare che il potere costituito si astenga dal rielaborare modi nuovi di riproporre e rilanciare la loro egemonia?

A me pare di no. Di questo, cari amici, sono abbastanza certo. Sebbene quelli che mandano avanti siano i meno dotati (i lestofanti si regolano sempre così) quelli che stanno dietro, i cosiddetti backroom boys, sanno il fatto loro. Sanno comunicare, e anche molto bene. Non pensate all'espressione bovina di Renzi, o al grigiore senza eminenza di Cuperlo. Quelli sono la fanteria, la soldataglia sacrificabile. Dietro ci sono le teste pensanti. Quelle che hanno prodotto uno degli slogan politici più geniali che questo fesso abbia mai sentito: "L'Italia giusta".

Di domenica mattina il vostro Bradipo non ha nè la testa nè la voglia di imbarcarsi in un post impegnativo. E ve l'ho detto che sono un fesso, un nonnulla mi surriscalda il cervello come un processore ante-Pentium alle prese con un sofisticato programma di grafica vettoriale. Vi invito solo a solo riflettere sul doppio significato della parola "giusto". Giusto perché equo o giusto perché esatto, come la risposta giusta a una domanda? Siamo sempre lì, cari adepti: l'uomo contro dio. Io, che sogno uomini come dei, punto sull'equità. E, se la risposta sarà sbagliata, non avrò perso niente. Fesso ero, e fesso rimarrò.

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