mercoledì 26 marzo 2014

Il ragioniere Casoria, lo zucchero e il carbone



Si scrive Raymond Luxury Yacht, ma si pronuncia "throat wobbler mangrove", diceva Graham Chapman in un divertentissimo sketch dei mai abbastanza celebrati Monty Python. A volte le cose non sono quello che sembrano, o quanto meno celano dietro di sé realtà complesse e insospettate. Allo stesso modo questo fesso vi dice che si scrive Movimento Cinque Stelle, si legge "onestà, lavoro, rispetto". 

Ormai ho capito che alcuni di voi sono totalmente refrattari a qualsiasi discorso sul MoVimento che non sia denigratorio, e non è a loro che mi rivolgo. Parlo con quelli che si affacciano su questo umile, dimesso, miserabile blog onusti di umile curiosità, consapevoli che ci sono più cose in cielo e in terra di quante non ne sogni la filosofia di un certo Orazio.

All'inizio del post ho linkato una celebre scena di uno straordinario film, La banda degli onesti. Se non lo avete visto, vi consiglio caldamente di farlo. Appartiene a un periodo storico in cui il cinema si sforzava ancora di raccontare la realtà; è pertanto utilissimo a chi voglia provare a capire che diavolo significhi essere italiani guardare quei film. E se vi sentite cosmopoliti e internazionalisti, e pensate che essere italiani non voglia dire niente, andate a vivere una settimana da emigranti in un qualsiasi paese straniero. Anche quello vi farà bene.

Dunque, parlavamo del film, e in particolare di questa straordinaria scena in cui Totò spiega a Peppino il capitalismo italiano. Dietro le conclusioni del portiere Buonocore c'è il tentativo del ragioniere Casoria di corromperlo (si dice dodici quintali ma poi, all'atto pratico, si fa con quattro...) in cambio di una buona parola messa presso la proprietà dello stabile, che non è contenta del non più giovane e claudicante portinaio. Totò non si piega al ricatto, e ne paga le conseguenze: viene sostituito da un romanaccio interpretato da Memmo Carotenuto, che gli piomba in casa all'improvviso e si lamenta pure della puzza di cavoletti. Con lo spettro della disoccupazione e dello sfratto dietro l'angolo e una famiglia da mantenere, Buonocore deve inventarsi qualcosa. Il rag. Casoria ruba lo zucchero e il carbone? Ebbene, lui si autoproclamerà "dépendance" del Poligrafico di Stato, e si metterà a stampare biglietti da diecimila lire.

Sappiamo che alla fine nè lui nè i suoi soci riusciranno a spacciare una sola banconota falsa: sono troppo onesti. Il finale di quello straordinario film è un auspicio in chiave simbolica: Buonocore, Lo Turco e Cardone fanno un bel falò con i soldi contraffatti. Riaffermano il valore dell'onestà, della rispettabilità, di quell'essere galantuomini che detto così, oggi come oggi, fa sorridere. Ed è proprio quello il problema.

Il discorso classico, novecentesco della sinistra, che ha egemonizzato l'opposizione in Italia fino a pochi anni fa, non tiene conto della centralità del ragioniere Casoria nel nostro sistema produttivo. Si limita a chiedere più zucchero, più carbone per le classi subalterne. Quello che il ragioniere Casoria ha fatto, finora, è stato aumentare leggermente la quantità di carbone nel bilancio condominiale allorquando un numero sufficiente di persone ha protestato con forza sufficiente che nel palazzo faceva freddo. Ma, dal momento che il suo primato non è mai stato messo in discussione, è rimasto saldamente in sella, mentre i Buonocore, i Lo Turco e i Cardone annaspavano. Ora la proprietà dello stabile è cambiata, è passata ai connazionali della moglie di Buonocore, ha passato la linea gotica, e ci pensano loro a razionarci il carbone. Non serve più, dunque, protestare. I dodici quintali si sono ridotti. Se il ragioniere Casoria vuole continuare a vivere come ha sempre vissuto, nel palazzo deve fare freddo.

Di fronte a questa realtà ci sono due modi di reagire. Il primo è adattarsi, se ne si è capaci. Passare dalla parte del ragioniere Casoria. Il secondo è organizzarsi come galantuomini, come lavoratori e membri di una comunità, tanto a livello locale quanto nazionale, e privare il ragioniere Casoria dell'accesso al carbone e allo zucchero. Non esiste altro modo per continuare a riscaldarci e a zuccherare il nostro caffè.

Io non so se il M5S riuscirà in questa impresa, perchè di impresa di tratta. So però che è chiamato a questo compito, e che è l'unica forza politica ad aver risposto a quel richiamo. Non è necessario iscrivercisi o votarlo, ed è comprensibile avere delle remore. E' imperativo, però, capire che oggi dobbiamo assolutamente scegliere se stare dalla parte del ragioniere Casoria o degli onesti. E, nel secondo caso, capire che l'unica strada non è adeguarsi, ma organizzarsi.

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