domenica 4 luglio 2010

ECCE BRADIPO

Signore e signori, buonasera. Per la prima volta, alla veneranda età di 37 anni, mi inoltro nel mondo del blogging. Ad essere sincero, fino a poche settimane fa non provavo alcun interesse per questo tipo di attività: la ritenevo un fastidioso sintomo della penosa moratoria psicosociale a cui ci condanna un'economia che sembra architettata da Sbirulino in combutta con il Necchi e il Mascetti, un coacervo di solipsismo, narcisismo e pessimo uso della punteggiatura. Ma solo i cretini non cambiano idea (il fatto che io l'abbia cambiata, ovviamente, non toglie che io possa essere comunque un cretino). Ormai mi rendo conto di essere entrato in una fase bio-emotiva della vita in cui non posso più tenermi per me il solipsismo e il narcisismo di cui sopra e, essendo una delle vittime della suddetta Triade, non mi è concesso di sbarazzarmi della fastidiosa condizione di perenne adolescente. Il mondo ha trasformato la mia maturazione sociale e, in una qualche misura, personale, in una fortezza inespugnabile; e allora bisogna reagire. Come? Nell'unico modo possibile agli individui della mia generazione, della mia estrazione sociale e geografica, e della mia formazione: formulando inani proposizioni da affidare a un mezzo per sua natura dispersivo e inconsequenziale. Riempire uno spazio virtuale delle mie farneticazioni da alienato con molto tempo da perdere. Yeah.
"Mister Tamburino, non ho voglia di scherzare/rimettiamoci la maglia, i tempi stanno per cambiare", cantava un siculo dal profilo importante. Questo non è più il tempo delle rivoluzioni, dei grandi movimenti di massa, delle identità collettive. L'era del cinghiale bianco ha ceduto il passo a quella dell'ameba incolore: la fine della storia ci costringe a vivere in un presente (piuttosto grottesco, va detto) che si protrae a tempo indeterminato (in misura inversamente proporzionale ai contratti di lavoro). E allora? E allora è importante condividere, confrontarsi, uscire come possiamo dall'isolamento. L'incomunicabilità? Ma se San Francesco parlava con gli uccelli, è possibile che noi nemmeno più fra esseri umani riusciamo a capirci? Questo osservava la zia di Vincenzo nello straordinario Ricomincio da tre. Io, però, non intendo portarvi la parola del signore come Frankie. Io vi porterò la mia parola, condita da un certo numero di facezie, che spero siano di vostro gradimento. Cammineremo insieme nella Valle della Morte, e voi non avrete timore, perchè a farvi scudo dalle avversità della vita ci sarà il vostro Bradipo. Sarà un viaggio lungo, un avanzare lento e faticoso, proprio come l'andatura del simpatico mammifero arboricolo. Ma insieme, brothers and sisters, ce la faremo. Usciremo da questo tunnel senza fine, e di fronte all'improvviso dishiudersi allo sguardo di orizzonti mai neanche immaginati, grideremo con il cuore traboccante di gioia: "Thalassa, thalassa!"

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