lunedì 12 luglio 2010

Vogliamo una spagnola nuda

Finalmente ho l'occasione di offrirvi un post del tutto frivolo e politicamente scorretto. Lo spunto me lo dà la vittoria della Spagna nella finale di Coppa del Mondo, disputata ieri sera contro la sfortunatissima Olanda (si dice che il ritiro di preparazione ai prossimi europei sia stato fissato a S. Giovanni Rotondo). Per la prima volta, il paese iberico si fregia di questo importantissimo trofeo, pur esprimendo da sempre un calcio di alto livello. Una simile vittoria richiede festeggiamenti adeguati.

Nel 2001, per celebrare lo scudetto vinto dalla sua Roma, la florida Sabrina Ferilli si denudò al Circo Massimo, evocando la sfrontata licenziosità della Roma neroniana. E bisogna ricordare che la "magica" si era comunque già aggiudicata, nel 1982, il prestigioso trofeo. Oggi che la Spagna solleva per la prima volta al cielo la Coppa del Mondo, mi sembra del tutto legittimo pretendere di vedere un paio di bocce iberiche.

Pensiamo a cosa sarebbe successo se a vincere fossero stati gli "oranje". Quasi certamente, Amsterdam avrebbe spalancato le braccia a una folla festante, offrendo a tutti superskunk, Heineken e sesso mercenario a profusione. Sarebbe bastato infilarsi una maglietta arancione e ripetere come un mantra l'unica parola di olandese che la maggior parte di noi conosce (oranje appunto) per vedersi travolti da una fiumana di giuliva perdizione.

E vorranno essere da meno gli spagnoli, popolo capace di generosità senza pari, e sicuramente non secondo a nessuno in termini di bellezza femminile (laddove gli uomini hanno invece un non so che di neolitico)? Va bene il prosciutto di Salamanca e lo sherry, ma questo è un momento storico, non una feria qualsiasi. Qui non si sta festeggiando uno delle migliaia di santi che i nostri cugini latini adorano con grande devozione (gareggiando in questo con i terroni); questo è un momento storico, che nella migliore delle ipotesi (dal loro punto di vista) tornerà fra 4 anni. Insomma, servono las tetas. E poi, diciamolo, la produzione artistica e culturale spagnola contemporanea è stracolma di sesso; che saranno adesso un paio di mammelle? Basta passare un sabato sera in giro per i bar di Madrid, per rendersi conto che le figlie del Cid non sono per la maggior parte delle santarelline (e qui spero che scatti nei miei confronti l'infamante accusa di misoginia, che porterei come una medaglia al petto).

Non ho più niente da dire, nessun altro argomento di persuasione da spendere a favore della mia causa. In un impeto di ottimismo avevo comprato una maglietta dell'Olanda; poco male, questo è il calcio, e questa è la vita. Ma adesso, per dio, voglio la spagnola nuda!

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