sabato 14 settembre 2013

L'ATAC, il MIUR e il povero Fantozzi



Cari amici del Bradipo, buon fine settimana. Come forse sapete, io da grande vorrei fare il professore di inglese. Dopo una lunga, estenuante ricerca e una interminabile moratoria psico-sociale, è questa la conclusione alla quale sono giunto. Dice, e qual è il problema? Non sei tu forse versato nell'idioma della perfida Albione? Non sai forse recitare a memoria svariati passaggi dal Circo Volante dei Monty Python, non sei tu forse in grado di declamare i versi del Bardo come e meglio di Kenneth Branagh e Lawarence Olivier? Miei cari adepti, se questo fosse un paese che desse il minimo peso, nella distribuzione delle sue forze produttive, a quella vocazione con la quale Max Weber ci ha sfrantecato i coglioni nella sua seminale opera sull'etica protestante e lo spirito del capitalismo, io la cattedra ce l'avrei da un pezzo. Ma siamo in Italia, nella terra della mediocrità elevata a golden rule, in cui la gente profonde sforzi sovrumani nella sua crociata contro il lavoro; sforzi che, se venissero invece profusi nel lavoro stesso, metterebbero lo scuorno in faccia a Germania e Francia. Qui vige il decalogo del litruso di marziana memoria; non ci si sforza di migliorare la propria vita, ma di danneggiare gli altri.

E veniamo finalmente al video che ho scelto per aprire il post. Che c'entra con la scuola e il mio anelito ad entrarci? Fate conto che io sia il rag. Fantozzi. Superando mille difficoltà per prendere l'autobus, fra cui il ritardo dovuto alle ragioni esposte nel primo capoverso, mi calo finalmente dal terrazzino del TFA per diventare insegnante. Odo la signora Pina dell'invidia sociale ammonirmi: "non l'hai mai fatto...non hai il fisico adatto". Ed io, come il rag. Ugo, rispondo che non l'ho mai fatto, ma ho sempre sognato farlo. Vabbè, non è del tutto vero, a sei anni volevo fare il calciatore, ma fatemela passare. Dunque, avvisto il mezzo, che non si ferma certo per farmi salire. Ma io lo rincorro disperato. Quando mi avvicino per saltarci su, ecco che chi su quell'autobus c'è già comincia a scalciare. Adesso proviamo a ragionare sulla natura del problema.

Perché il pullman, come si dice a Napoli, che deve prendere Fantozzi è così pieno? Evidentemente, perchè l'ATAC di merda non mette a disposizione un numero sufficiente di mezzi. Anziché prendersela con il povero e sfortunato ragioniere, i passeggeri dovrebbero capire che il problema è a monte. Come diceva il Folagra? E' a monte che dobbiamo distruggere. Il problema è l'ATAC, non Fantozzi. che cerca di salire a bordo come ci sono saliti gli altri. Il MIUR investa nella scuola e non racconti fregnacce. Nessuno negherebbe l'affermazione che il futuro di un paese dipende dalla qualità del suo sistema di istruzione, ma poi si lavora per ridimensionarlo, quel sistema, non per potenziarlo. Ci vogliono più insegnanti, e meglio preparati. 

Il problema oggi è salire su quel cazzo di pullman. Questo crea una competizione esasperata, in cui sono proprio i più mediocri a scalciare di più. Io non dico che i mediocri debbano scendere; dico che bisognerebbe lasciar salire anche i meritevoli. E comunque un posto di lavoro non è un premio. Questo lo può pensare solo il piccolo borghese gretto e meschino, con le sue vedute limitate e il suo egoismo spudorato. L'obiettivo comune dovrebbe essere una scuola migliore. Più autobus. E un sistema di selezione che somigli meno a un assalto alla diligenza, e più a un percorso autenticamente formativo. Ma forse a questo sciagurato paese piace somigliare al grottesco, amaro e disperatamente immobile mondo del ragionier Fantozzi Ugo, matricola 7820/8 bis.  

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