martedì 17 dicembre 2013

Il gelato al pistacchio


In un vecchio sketch Macario interpretava un cameriere che doveva dare fondo a tutta la sua pazienza per gestire un cliente difficile. L'avventore gli chiedeva un gelato al pistacchio: proprio l'unico gusto che era terminato. Macario prima tentava di indirizzare la scelta del cliente su qualcosa di diverso, poi si trovava costretto a comunicargli che il gelato al pistacchio non c'era. Quello, dopo aver espresso una preferenza alternativa, tornava sistematicamente ad aggiungere: "e pistacchio".

A volte, nella vita, si tratta di scegliere fra le alternative che ci vengono offerte, tra le quali potrebbe anche non esserci quella che noi reputiamo la migliore possibile. Potrebbe darsi, ad esempio, che stiamo cercando casa (in affitto, ci mancherebbe che con questi chiari di luna ci mettiamo a comprare casa!) e che vediamo una serie di appartamenti nella zona che ci interessa. Difficilmente ce ne sarà uno che risponda a tutte le nostre esigenze. Magari ne troveremo uno a due passi dalla fermata della metro, ma senza luce; un altro potrebbe essere, ad esempio, ben esposto, ma un po' piccolo. E così via.

Ultimamente io, che sono sempre stato uomo di pace, e chi mi conosce può confermarlo, vengo fatto oggetto di virulenti attacchi su Facciabucco. E non perchè io costruisca infamanti ipotesi sulla paternità o maternità di questo o quell'utente, ma semplicemente perchè propongo a questo grande mercato dell'opinione che è la Rete gusti diversi dal pistacchio. Si generano dunque interminabili cataratte di nonsenso, e proprio quando pare che miracolosamente si stia cominciando a ragionare, qualcuno invariabilmente arriva e aggiuge: "e pistacchio!"

Non sarà mica colpa mia se è finito il pistacchio, perdindirindina! Discutiamo, se volete, sul perchè sia finito, o su come fare per riempire di nuovo la vaschetta. Ma che senso ha comportarsi come se il pistacchio ci fosse? Pensate che, continuando a chiederlo a gran voce, finiranno per darvelo? Intanto, il risultato è che non mangeremo il gelato, nè al pistacchio, nè alla vaniglia, nè alla nocciola, nè a nessun altro gusto.

Parlando fuor di metafora, se devo scegliere fra il Movimento Cinque Stelle e il Partito Democratico, io scelgo il Movimento Cinque Stelle. Se devo scegliere fra Bashar Al Assad e il fondamentalismo islamico salafita che va a braccetto con l'imperialismo americano e britannico, io scelgo Assad. Non vuol dire che io abbia identificato in questi soggetti il Santo Graal, la mia ragione di vita o la massima espressione filosofico-politica dell'umano ingegno. Vuol dire che, in assenza del pistacchio, mi accontento di scegliere il gusto che preferisco fra quelli disponibili. Fermo restando che tutto, all'infuori del pistacchio, lascia un retrogusto amaro in bocca. Eppure non posso fare a meno di notare che è un po' assurdo voler fare i gelatai e rifiutarsi di mangiare il gelato.

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