venerdì 6 dicembre 2013

Più uguali degli altri

 
"Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri." Famosissima, questa formula, escogitata da Orwell per descrivere il ruolo dei maiali nella rivoluzione fatta dagli animali nella fattoria di Mr Jones. Sarà il caso di precisare che il povero autore di Animal Farm e 1984, spesso trasformato da maestrine di scarsa onestà intellettuale in un alfiere dei valori liberali, aveva combattuto in Spagna con i repubblicani, e non ha mai sconfessato le sue idee socialiste. Naturalmente, quando diciamo "socialista" in ambito angolosassone, ci riferiamo a qualcosa di molto diverso da quello che è stato il PSI in Italia, almeno dalla seconda metà degli anni Settanta fino a Mani Pulite. Eppure quel partito e il loro leader, che forse più della stessa DC furono fatti oggetto del linciaggio mediatico e del disprezzo popolare, probabilmente non erano peggio degli altri. Forse l'indiscutibile marciume del socialismo italiano in quella fase non era, per così dire, produzione propria, ma l'estendersi a macchia d'olio di una massa tumorale che aveva origine in ben altri luoghi.

In un suo illuminante saggio sulla transizione verso il socialismo del Venezuela bolivariano, il Ministro della Pianificazione e delle Finanze del paese latinoamericano, Jorge Giordani, analizza le cause del fallimento dell'esperienza sovietica e le identifica, almeno in parte, nell'incapacità di passare da una logica capitalista ad una autenticamente socialista. Mentre nelle società capitalistiche occidentali il plusvalore si estraeva per via economica, in Unione Sovietica questo veniva fatto per via politica. Ci si era, in sostanza, fermati al capitalismo di stato. Si era verificata, e qui subentra all'autorevole economista il vostro umilissimo servo, la profezia di Proudhon e dei suoi epigoni: la riduzione a unità, tanto dal punto di vista economico che da quello politico, del pluralismo naturalmente presente in qualsiasi società avanzata, aveva creato il paradosso di uno Stato che voleva farsi artefice dell'Umanità futura, e che invece si era trasformato nella fattoria degli animali: tutti erano uguali, ma i maiali un po' più degli altri. Non solo; venendo meno la proprietà privata e l'economia di mercato, diventava impossibile l'emergere di una classe antagonista a quella che era diventata di fatto la nuova classe dominante, ovvero la burocrazia di partito. La "casta", si direbbe oggi da noi.

Perché quest'ultima notazione, che non avrà mancato di procurare fastidio a molti di voi? Perché non mi interessa qui disquisire sulla Rivoluzione Russa, bensì su un determinato tipo di antagonismo e di prassi rivoluzionaria. Ritengo probabile che il leninismo fosse l'unico modello di transizione applicabile a quel paese, che una vera tradizione liberale non ce l'aveva, e che solo nel 1861 si era deciso ad abolire l'istituto della servitù della gleba. L'Italia odierna è anch'essa priva di una tradizione liberale seria, ma è anche inserita in un contesto profondamente diverso.

Ora credo sia il caso di fare ancora una volta ammenda per la mia stoltezza e la mia ignoranza. Che volete farci? Purtroppo non sono bello come Alessandro Di Battista, non ho i suoi centimetri e i suoi capelli, per cui le fanciulle mi spregiano, come del resto si conviene a un turpe malcreato della mia guisa. Dunque, perdo tempo a scrivere facezie. Sopportatemi, se potete. Seguitemi, se volete. 

L'emergere della cosiddetta "civiltà dei consumi" ha stravolto il mondo occidentale, lo ha cambiato da cima a fondo, insieme alla rivoluzione cognitivista, che ha dato nuove munizioni alla pubblicità e alla propaganda (che poi, in un sistema capitalista, sono la stessa cosa). Prima che mi citiate Gramsci, che è sicuramente uno dei più grandi intellettuali italiani di tutti i tempi, vi prego di riflettere che egli (bello questo pronome, ricorda l'infanzia) è nato e vissuto in una Italia assai meno democratica di questa e, soprattutto, molto meno ricca e sviluppata. Per cui, quando ad esempio parla di "piccola borghesia", parla di persone che risparmiavano a oltranza, consumavano molto di meno dei meno abbienti fra di noi, non avevano un'automobile, nè un televisore, nè tanto meno un PC o una connessione a Internet.

La democrazia, in una società come la nostra, è inevitabilmente destinata ad affermarsi. Fa male, alla veneranda età di quaranta anni, doversi guardare indietro e rendersi conto di aver vissuto molti anni senza capire una mazza di quello che ci succedeva intorno. Per me, ahimé, è proprio così. Almeno però, ci sono arrivato a questa consapevolezza. Ricordate la dicotomia Craxi-Berlinguer? Beh, io non credo, come il Benigni del tempo che fu, che Berlinguer ci volesse bene. Non capisco tutto questo osannarlo su Facebook. Era, semplicisticamente parlando, del partito dei maiali. Quello che mi tocca oggi constatare, è che invece esiste un articolo molto interessante, a firma dell'esule di Hammamet (che l'abbia scritto un negro è possibile, ma questo non cambia la sostanza del sostanza del discorso che voglio fare), in cui si pone un problema che oggi sta prepotentemente venendo fuori. Si veda, ad esempio, la polemica fra Vauro e Dario Fo.

E allora mi viene il dubbio che, se Craxi ha fatto la fine che ha fatto, mentre maiali atlanticamente ed europeisticamente più "uguali" di lui si sono presi la fattoria e l'hanno trasformata in una macelleria sociale, non è perché Bettino e i suoi rubavano. So che questa affermazione mi renderà poco popolare presso molti di voi (e già siete in pochi a leggermi), ma forse, dico forse, il PSI è stato distrutto perché la sua idea di socialismo (per quanto indubbiamente diluita, e oltraggiata da comportamenti indegni e inaccettabili) era effettivamente incompatibile con l'operazione che il PCI stava per compiere.

Oggi arrivano Grillo e Casaleggio, e dicono "uno vale uno". Eh?! Come?!? "Ofessa!" direbbe il principe De Curtis. Non è che una semplice constatazione, cari amici del Bradipo. Questa è la rivoluzione che il nostro paese dimostra, almeno in parte, di volere. Una rivoluzione contro i maiali, qualsiasi vestiario, lessico, simbologia adottino. Chiamatela piccolo-borghese, se volete. Inveite contro di essa. Il punto, ampiamente dimostrato dalla Storia, è che le rivoluzioni le fanno gli scontenti. I funzionari con la dacia sul Mar Nero e i giornalisti con un posto al sole sull'amaca cercano di fermarle. Perchè loro, ci mancherebbe, credono  nell'uguaglianza; ma solo a patto che si riconosca che sono un po' più uguali degli altri.

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