lunedì 30 settembre 2013

Il buffo dittatore

Cari amici del Bradipo, compatitemi: ormai una buona parte delle mie energie mentali va via nell tentativo di difendermi dalle accuse di amici, parenti e conoscenti, per aver contribuito col mio voto a fare la fortuna politica del tiranno in erba che vedete ritratto nella foto. Mi sono così deciso a fare una specie di FAQ relativa a lui e al M5S, a cui indirizzarli, per comodità, ogni volta che nascono discussioni di quel genere. Tanto, le critiche sono quasi sempre le stesse. Ecco dunque le più comuni, con le relative risposte.

1) Grillo è un dittatore. Se qualcuno non è d'accordo con lui, lo caccia dal Movimento.

Il M5S, a differenza dei partiti, non è un gruppo d'affari, non è una lobby, non è una associazione a delinquere. Al contrario, è un movimento politico nato intorno a una serie di istanze ed obiettivi. Chi lo ha votato, lo ha fatto perchè condivideva, almeno in buona parte, quelle istanze e quegli obiettivi. Se qualcuno degli eletti pensa di potersi spendere la propria elezione come un patrimonio commerciabile, è liberissimo di andare in uno dei tanti partiti esistenti. Lì troverà gente che ragiona esattamente in questo modo. Gente che, ad esempio, non trova nulla di riprovevole nello stringere un'alleanza e fromare un governo con l'uomo che va demonizzando da 20 anni, salvo poi buttarlo a mare quando finalmente la magistratura, con sospetto tempismo, si accorge che è così, quello è proprio un lestofante. Per queste persone non c'è posto nel M5S, perché non rispettano il principio del vincolo di mandato, non perchè lo ha detto il dittatore Grillo.

2) Il M5S è come gli altri. Invece di fare qualcosa, ha sprecato la sua occasione in uno sterile massimalismo.

A questa idea, che ritengo con tutto il rispetto bislacca, io do il nome di Teoria di Bersani. La realtà è che il M5S aveva una sola possibilità, ed era quella di seguire la strada tracciata in campagna elettorale. Siamo di nuovo lì: il vincolo di mandato. Se io voto te per mandare a casa Tizio, poi non accetto che tu dia i tuoi voti per far partire un governo di Tizio, e poi voti di volta in volta sui singoli provvedimenti. La possibilità di un'alleanza politica, come detto più volte dallo stesso Bersani, non è mai esistita. Del resto, pensare che il PD potesse condividere anche solo in minima parte il progetto politico del M5S è come pensare che Belzebù possa collaborare con padre Amorth a farsi esorcizzare. 

3) Il PD è stato costretto da Grillo ad allearsi con il PDL. La colpa è tutta di Grillo.

Dunque, c'è una forza politica che alla prima uscita a livello nazionale prende un voto su quattro, senza distribuire prebende, raccomandazioni, posti pubblici  e via dicendo (semplicemente perchè, se non altro, non può). Dall'altro lato, due partiti che perdono costantemente voti da anni, e che devono molto del consenso che ancora riscuotono a varie forme di clientelismo. Chi deve andare incontro a chi? L'idea che il M5S dovesse portare disciplinatamente i suoi voti al mulino dei Democratici ci dà la misura di quanto sia ostinatamente conservatore questo paese, al di là del colore delle casacche.

4) Grillo è un fascista latente. Ha anche flirtato con Casapound.

Questa è un'accusa che viene prevalentemente da sinistra. Da una sinistra che in Italia, essendo ormai da anni sostanzialmente impotente sul piano politico, si è gettata anima e corpo nella costruzione di una identità a-storica, mitologica, irrimediabilmente romantica. L'antifascismo è un valore importantissimo, fin tanto che ci si rende conto che l'essenza del fascismo non è il manganello o la camicia nera, ma l'autoritarismo con cui una classe si impone sulle altre. Oggi quell'autoritarismo è rappresentato prevalentemente dalle istituzioni economiche e finanziarie sovranazionali che ci portano via la sovranità, pezzo dopo pezzo. Casapound è feccia ma, al di là degli atti di comune teppismo di cui può rendersi protagonista, politicamente innocua. Del resto Grillo non ha flirtato con Casapound. Rispondendo a Simone Di Stefano, esponente di rilievo del movimento dei "fascisti del terzo millennio", ha detto un'ovvietà tramutata in "apertura al fascismo" dalla malafede mediatica: se un ragazzo di Casapound vuole entrare nel M5S, ed ha i requisiti per farlo, non c'è motivo per cui non gli debba essere consentito. Dunque, il M5S non ha una pregiudiziale antifascista di tipo identitario, e su questo possiamo discutere; ma pensare che flirti con il fascismo è scorretto.

5) Il M5S è un movimento interclassista. Un comunista non può votare per loro, o appoggiarli.

Prima di imparare a correre, bisogna imparare a camminare. Sì, è vero, il M5S è un movimento interclassista; e questo è uno dei motivi del suo successo. Perché non esiste, oggi in Italia, la possibilità di fare un discorso di tipo marxista-leninista e riscuotere apprezzabili consensi. La storia recente ci indica che le rivoluzioni, anche in parti del mondo tradizionalmente più turbolente della nostra Europa, si fanno nelle urne, non più con le armi. Chavez fallisce nel '92 con il fucile, e vince nel '98 al voto. Ma dietro il Comandante, nella fase iniziale della sua parabola politica, non c'è un partito di sinistra (il PSUV sarà fondato solo nel 2008), bensì un movimento multicolore come il Movimento Quinta Repubblica. Il neoliberismo ha paralizzato, con le sue logiche velenose somministrateci a poco a poco negli ultimi due decenni, la politica. Se non si ridà dignità all'idea di partecipazione politica, la democrazia resterà una questione di eleggere gli squallidi caporali incaricati di mediare fra noi, il popolo, e le oligarchie economiche e finanziarie che stanno gettando milioni di persone nella disperazione e nella eterna precarietà.

6) Dulcis in fundo: la politica è una cosa seria, e Grillo è un pagliaccio.

L'idea che la politica sia appannaggio di un ridotto numero di tecnocrati è centrale, direi indispensabile alla perpetuazione del paradigma neoliberista. E' questo il modo in cui si neutralizza la democrazia. Io penso che la politica sia una cosa seria, ma non come la biologia molecolare o la fisica nucleare. Pur essendo effettivamente complessa, riguarda tutti. Se qualcuno non si sente rappresentato dai tecnocrati (per giunta ladri) di cui sopra, ha il sacrosanto diritto di organizzarsi e partecipare direttamente alla costruzione di un'alternativa. La comunicazione politica, poi, è una vera e propria arte. Se mettermi a gridare e fare il gesto dell'ombrello mi aiuta a far arrivare il mio messaggio ad alcune persone, perchè non dovrei farlo? Io, personalmente, trovo più serio quello che non le insulse manfrine che il PD mette in scena da mesi per salvare il salvabile.

***

Mi fermo qui, per il momento, sperando che questo mi tenga al riparo, almeno per un po', dagli improperi e dalle maledizioni. Di convincere qualcuno non dico a cambiare idea, ma almeno ad assumere per un attimo un diverso punto di vista, non ci spero tanto. Ci piace giocare a guelfi e ghibellini, e chi ha un problema di solito se lo risolve, in modo splendidamente amorale, per i fatti propri. La politica-teatrino, a molti di noi, casca a fagiuolo. Scusate, per dirla col Maestro Guccini, se non mi lego a questa schiera; morrò pecora nera...

1 commento:

  1. Inserisco questo commento per conto dell'amico e compagno Ciro Brescia, che ha avuto difficoltà tecniche:

    Alcune Integrazioni: mentre Grillo rispondeva per la strada a De Stefano i giovani democratici del PD invitavano lo stesso in una loro sede per avere un incontro politico con libertà di parola e allo stesso tempo, il "comunista" Sansonetti, ex direttore di Liberazione, quotidiano del Partito della Rifondazione Comunista, invitava reiteratamente i militanti di Casapound nei suoi uffici per un civile e democratico confronto, e più volte con lo scritto e con la voce ha sostenuto la necessità della loro agibilità politica. Intanto chiunque aderisca formalmente via web al M5S dichiara di non aderire a nessun altra organizzazione politica, partito o movimento.

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